Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

che siano i risultati elettorali dei monarchici - si sta preparando per tutto il Mezzogiorno - come formula di maggioranza per comuni, province, regioni - una estensione e un consolidamento dell'alleanza fra democristiani e monarchici: di guisa che il clima politico sarebbe poi ancora più favorevole al frontismo e sempre meno favorevole all'autonomia, vuoi dei socialisti, vuoi -dei democristiani. Si dice che a destra il pericolo non sia rappresentato da Lauro e dalla sua consorteria, ma da Malagodi e dalla Confindustria. Sappiamo bene come Lauro potrebbe essere meno esigente o più accomodante di Malagodi; ma sappiamo pure che La11ro rappresenta un tumore che potrebbe corrodere tutto il tessuto politico del Paese; e che Malagodi va giudicato severamente pure in base all'atteggiamento di relativo buon vicinato che ha assunto il PLI 11eiconfronti dei partiti nazionalfascisti e borbonici (chè tali sono, e tali restano, i partiti monarchici: anche quando accantonano la pregiudiziale legittimistica e anche se fanno appello alle tradizioni e agli ideali « risorgimentali » ). E così i socialisti vanno giudicati più o meno severamente pure in base al contributo che essi sono capaci o meno di dare ai fini della espulsione di forze fasciste, clericali, borboniche dai vari centri di potere politico e amministrativo nel Mezzogiorno. Questo resta, infatti, a nostro giudizio, uno dei temi fondamentali della battaglia per il consolidamento e lo sviluppo della democrazia in Italia; e purtroppo in questo senso i socialisti non hanno fino ad oggi recato nessu11 contributo; e scarso contributo hanno recato le varie sinistre democristiane. Il fatto è che troppo spesso gli ambienti democratici della capitale, o quelli che conduc·ono le loro battaglie nel Nord, liberali, cattolici o socialisti, non si rendono conto dell'assoluta necessità di bonificare le sabbie mobili n1eridionali e di tenere quindi nell'isolamento più assoluto le forze dell'estrema destra. E questo non soltanto perchè, senza confinar.e nel lazzaretto l'estrema destra nazionalfascista e borbonico-qualunquista, non è possibile condurre avanti una politica meridionalista degna di questo nome (non si dimentichi, per esempio, che i 24 deputati monarchici sono stati tutti, o quasi tutti, eletti in circoscrizioni del Mezzogiorno; e che le contropartite di sottogoverno che essi chiedono alla DC sono forse poco ~ppariscenti - tali che a Roma o a ~filano non ci si accorge nea11che di esse - ma si pagano tutte nel Sud); ma anche perchè, fino a q·uando si potranno utilizzare gli ascari di Covelli ed i consorti di Lauro peti varare « aperture. a destra » - ieri in Campidoglio e avant'ieri alla Sala d'Ercole, oggi a Montecitorio e domani a Palazzo S. Gia- . corno - o per montare « operazioni Sturzo», non sarà assicurata nè l'autonomia della DC, nè quella del PSI. Non la prima, perchè il Gedda di turno potrà sempre avere la meglio sul De ·Gasperi o sul Fanfani di turno; non la seconda, perchè quando sono di scena i Gedda ed i Lauro, i Pella ed i La Loggia ,gli Andreotti e gli Angiolillo, quando a costoro si lascia campo libero, [69] Bibliotecaginobianco

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