·ticolarmente trionfale, assai lontano comunque dal tono inc erto e dimesso, contraddittorio e velleitario, cui il giornale dell'estrema destra nazionale era -stato costretto dopo il 25 maggio. Ed è un fatto non meno s ignificativo- che la stessa tesi echeggia ora dalle colonne del moderato Corriere della Sera (« l'insegna sotto la quale è stata compiuta l'unificazione è quella di spostarsi verso il centro e di acquistarsi un biglietto di libera circolazion e, senza subire più preclusioni e minorazioni di sorta nel gioco politico e pa rlamentare italiano »). Quando infatti il « liberale » Panfilo Gentile inneggia all'unificazione monarchica come « fatto positivo », ed esorta il PLI ( « il partito più: prossimo ai monarchici ») a tenerne debito conto, anche la tenace aspirazione del Corriere al quadripartito sembra essere stata posposta alla nuova aspir azione della destra economica: consolidare l'apertura a destra. Certamente; dopo il 25 maggio, il Paese non meritava di aver e in dono dai « franchi tiratori » della DC e dai notabili di « iniziativa democratica » un governo che fosse addirittura condizionato dai voti dei g randi sconfitti del 25 maggio. Tali, infatti, grandi sconfitti del 25 maggio, d evono considerarsi i partiti monarchici. Ma, in seguito al « linciaggio » dell'on. Fanfani e alla formazione del governo « tutto democristiano» dell'on. Segni, si è avuto l'inatteso rilancio politico di partiti che sembravano ormai tag liati fuori dal gioco parlamentare. Non solo: si è avuta anche l'unificazione dei due partiti in questione, il formale accantonamento dell'etichetta legitti mistica che li distingueva, una abbastanza esplicita candidatura dei Lauro e dei Covelli ad una ulteriore promozione politica: dal ruolo della semplice partecipazione alla maggioranza parlamentare, al ruolo di una più o meno n egoziata partecipazione al governo. Noi non sappiamo se a questo rilancio politico dei partiti monarchici farà seguito anche un rilancio elettorale: non sappiamo, cio è, se i grandi sconfitti del 25 maggio, grazie al loto inserimento nell'attuale maggioranza parlamentare e grazie all'unificazione, potranno i11qualche mo do raccogliere un successo tangibile alle « regionali » siciliane o alle « amministrative » pugliesi. Tra l'altro, in Sicilia, ogni ragionevole previsione, più ancora del Governo Segni e dell'unificazione monarchica, deve tener co nto dell'esperimento Milazzo (nel momento in cui scriviamo, anzi, sta scoppia ndo un nuovo putiferio, una nuova rissa fra Stato e Regione, con intervento della Chiesa). È presumibile comunque che i monarchici perderanno o guadagn eranno pochi voti: ma non sono le previsioni elettorali che riguardano i lievi spostamenti dei monarchici quelle che ci preoccupano maggiorme nte. Perchè è quanto mai probabile che i comunisti di voti ne guadagnerann o parecchi e che il frontismo ritroverà un clima propizio, come è sempre avv enuto quando nella situazione politica del Paese si sono lasciate prevalere soluzioni di centrodestra, fascistoidi, clericaleggianti, borboniche. Ed è certo infin e che - quali [68] Bibliotecaginobianco . -~~-~-~~~~~-~~--~_:_-~-~
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