diritti), e mentre continua la prosperità, si potrebbe determinare, in coincidenza con l'uscita dalla scena di Adenauer, una nuova svolta della p.olitica tedesca in senso nazionalista (23 ). I nazional-opportunisti (liberati ormai dall'esigenza di dare all'Occidente una prova di <<buona volontà ») potrebbero, infatti, fare leva su un'opinione che, tesa fin qui al soddisfacimento del <<particolare», tornerebbe ad orientarsi, una volta soddisfatte le esigenze materiali, verso miti di potenza e sogni di grandezza nazionale (24 ). C'è insomma, il sospetto che la stabilità della scena tedesca nasconda sotto la superficie calma una specie di letargo patologico e che nelle profondità si vadano formand.o rivoli d'insoddisfazione e di scontento, che possano all'improvviso emergere, irrompendo come corrente impetuosa. La stabilità sarebbe una forma di abulia, un rilassamento della coscienza collettiva; mentre fermenta nelle zone insondabili dell'istinto il bisogno di un'esplosione irrazionale, la << sacra impazienza» (die heilige Ungeduld) di cui parlò una volta Thomas Dehler. In questa prospettiva, assumono particolare significato le espressioni nazionalistiche di qualche organo della grande stampa d'informazione e d'opinione, proprio nella misura in cui gli articoli dei più letti giornali della Repu·bblica di Bonn potrebbero essere il sintomo migliore di questo - per ora vago - stato d'animo del paese, le sonde e le spie dello spirito nazionale. Si pensi al giornale <<Die Welt »: appartiene alla catena dei quotidiani e settimanali posseduti da Axel Springer, e, con i suoi nove milioni di copie, rappresenta il gruppo editoriale più forte e meglio .organizzato della Repubblica tedesca. Die Welt è il più diffuso dei grandi giornali tedeschi, insieme alla Suddeutsche Zeitung. È costantemente critico della politica occidentalistica del Cancelliere e chiede un orientamento «indipendente» nei rapporti con l'Est. Annovera tra i suoi editorialisti Paul Sethe, collaboratore tra il 1943e il 1945del Volkischer·Beobachter, ed autore nel· 1956 di un libro molto ammirato in Oriente, « Zwischen Bonn and Moskau >>, nel quale si attribuisce alle potenze occidentali, e soprattutto ( 23 ) Questo è nel complesso il risultato degli studi editi da SPEIER e DAv1s0N, cit. ( 24 ) Questo timore sembra condiviso, anche se formulato diversamente, in nuine-- . rose corrispondenze da Bonn sia del Times che della Neue Zurcher Zeitung, due tra i quotidiani meglio informati sulla realtà tedesca, sebbene i commenti del secondo non siano ispirati dal sentimento di ostilità che pervade le corrispondenze del primo. [61] Bibliotecaginobianco
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