esaltando la politica seguita da Weimar nei periodi di Locarno e di Rapallo, l'ex can:celliere Heinrich Briining (e le loro prese di posizione tro- . varono ampi consensi nei circoli e nella stam·pa più influenti della Repubblica); si giunge infine al caso del Colonnello von Bonin (22 ). Gli eventi che portarono alla destituzione del Capo dell'Ufficio dei Piani del Ministero della Difesa meritano particolare attenzione per le conseguenze che se ne possono trarre. Già Capo delle Operazioni dello Stato Maggiore durante la guerra, il Colonnello Bogislav von Bonin era stato assunto da Blank al Ministero della difesa soprattutto come un sostenitore dei metodi tradizionali nella ricostruzione del nuovo esercito tedesco. A poco a poco von Bonin cominciò a dissentire dai piani della NATO, concependo la strategia difensiva in termini nazio11ali, anche se natt1ralmente ·basati sulla premessa che, in caso di aggressione sovietica, gli alleati occidentali sareb·bero intervenuti a fianco dei tedeschi. Allontanato dall'Ufficio Piani, quando i dissensi che lo separavano dai suoi colleghi divennero troppo gravi, von Bonin trasfer1 la sua polemica fuori dello Stato Maggiore, la intensificò dopo la liquidazione della CED (che ai suoi occhi giustificava definitivamente la necessità di una strategia nazionale), trasformò a pocq a poco i temi militari in argomenti politici. Ammirato in molti ambienti politici nazional-conservatori per la sua fama di brillante stratega, von Bonin trovò i suoi portavoce nella stampa, nel critico militare della Frankjurter Allgemeine Zeitung, Adelbert W einstein, e nel direttore del Grenz /ager, Maggiore von Stiilpnagel. L'opuscolo del Weinstein << Keiner Kann den Krieg gewinnen » (<<Nessuno può vincere la guerra») era tutto un violento attacco alla NATO ed un'affermazione di volontà neutralistica. Si giunge alla destituzione di von Bonin (22 marzo 1955) ed al passaggio di quest'ultimo ad una diretta azione pubblica per la difesa del· suo punto di vista. Dopo un'intervista alla rivista <<Der Spiegel », in cui le ragioni della polemica tra il Colonnello_ ed il Ministro della Difesa furono apertamente discusse, la stampa ed i partiti si impadronirono dell'argomento e, mentre il liberale Men-de prese apertamente posizione per il Bonin, i socialdemocratici, riluttanti ad associarsi pubblicamente alla tesi ( 22 ) Cfr. SPEIER, op. cit., pag. 75 e segg. [59] Bibliotecaginobian.co
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