Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

matica marxista in materia economico-sociale, sebbene questi fassero già stati adattati dopo il '45 a certi criteri di maggior moderazione. Mentre « il programma d'azione» del Congresso di Dortmund nel '52 poneva la socializzazione dell'industrie del carbone e dello acciaio come l'esigenza cardine del programma economico del partito, al Congresso di Colonia, del '56, il relatore Deist non menzionò la nazionalizzazione dell'acciaio e considerò la nazionalizzazione del carbone come una misura risp.ondente alle esigenze della tecnica economica moderna e non come un mezzo per rivoluzionare tutto il sistema economico. Si giunge quindi alla campagna elettorale del '57, quando la SPD abbandona del tutto il discorso sulle nazionalizzazioni e cerca invece di dimostrare che i risultati positivi conseguiti dal Paese sono dovuti ·anche all'appoggio dato dai socialdemocratici alla CDU in fase legislativa. Dopo che l'econ.omista teorico del partito, Nolting Erik, aveva profetizzato per anni il tracollo dell'econo1nia tedesca come conseguenza della politica di Erhard (facendo risaltare tanto maggiore il successo del Ministro di Adenauer), la SPD si rese finalmente conto della necessità di' accettare la dinamica politica economica di Erhard, sicchè, dopo la morte di Nolting, Deist, diyentato l'esperto economico del partito, potè affermare: « La libera concorrenza è un mezzo decisivo di una politica economica social-democratica » (17 ). Mess.o alle corde in politica estera per aver ingaggiato la lotta sul terreno nazional-neutralistico della riunificazione, di cui il governo russo non perde occasione di ribadire l'impossibilità (salvo naturalmente che non si tratti di una riunificazione a prezzo della libertà); costretto in politica economica ad un impossibile equilibrio tra la stanca ripetizione di formule marxiste sclerotizzate e l'improvvisa accettazione delle impostazioni economiche più moderne, il partito socialdemocratico avverte l'esigenza di rinnov~mento della sua struttura organizzativa e dei suoi metodi di lotta, pena la condanna ad una posizione di perpetuo sterile minoritarismo. La possibilità di rinnovamento si riassume nella esigenza di abbandonare il terreno nazionalista e classista, per scegliere la strada dell'internazionalismo e della difesa degli interessi generali. Ci sono numerosi segni che il partito voglia mutare strada, nonostante la resistenza dell'apparato e il peso della tradizione e dei pregi~dizi. L'elemento di gran lunga più ( 17 ) Cfr. ALFREDGRossER, << La Democracie de Bonn>>, Paris, 1958. f531 L .J Bibliotecaginobianco

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