Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

doli, ed aggiungendovi argomenti di natura neutral-pacifista. La polemica contro la piccola Europa, cattolica, capitalista e filo-americana, la protesta contro la mancata soluzione del problema della Saar, contro le perduranti restrizioni economiche e contro l'esclusione della NATO, l'affermazione che ormai << la politica tedesca diventa una funzione delle altre potenze», che le due Germanie erano trasformate in fortezze dei blocchi contrapposti, e che la Germania sarebbe stato il campo di battaglia, 1 con le truppe tedesche chiamate ad assolvere una funzione di copertura della ritirata delle truppe alleate; infine che la CED avrebbe impedito la riunificazione tedesca. Quando, fallita la CED, si dovette discutere l'approvazione dell'UEO, che implicava il pieno rispetto dei diritti della Germania, compresa l'ammissione alla NATO, i socialdemocratici concentrarono il tiro sul tema che il mutato clima internazionale non rendeva urgente il contributo militare della Repu·bblica Federale ed esigeva invece negoziati con l'URSS al fine di realizzare l'unità tedesca: negoziati che il riarmo della Repubblica Federale nell'ambito dell'UEO~ avrebbe potuto compromettere defi- • • n1t1vamente. Così, dalla posizione assunta inizialmente (nel '50) da Schumacher, secondo cui il riarmo doveva essere respinto dal Governo di Bonn solo nella misura in cui non fosse sufficiente a garantire adeguata forza militare alla Repubblica Federale (tale da consentire di guerreggiare la guerra non sul Reno, non sull'Elba, ma sulla Vistola: una posizione massimalistica, questa, che, per la sua mancanza di realismo, si condannava in partenza alla più assoluta sterilità), la SPD passò in breve tempo a quelle tesi neutraliste, ben più congeniali alla sua tradizione pacifista, che dovevano diventare sempre più marcate sul piano militare, a mano a mano che si veniva affermando la esigenza del riarmo atomico e parallelamente si diffondevano le proposte di fascia neutrale o di disengagement, e mentre aveva breve fortuna il Piano Rapacky di zona disatomizzata in Europa centrale. Il Partito socialdemocratico, che aveva tentato di diventare, nel '45, il partito nazionale per eccellenza, doveva constatare però alle elezioni del '53 e del '57 che i temi politici, su cui aveva ingaggiato la polemica con la CDU, lo condannavano ad una condizione irrimediabilmente minoritaria. È stato travolto in politica interna dal << miracolo » di Erhard e costretto quindi a mettere progressivamente in soffitta gli articoli di fede della domBibliotecaginobianco [52]

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