Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

rire la Germania in una struttura politica, economica e morale. Questa struttura si chiama Occidente, cioè Patto Atlantico, federazione europea, intesa permanente e pregiu·diziale con i paesi retti da sistemi democratici. Per la Germania p.ost-hitleriana la difesa della democrazia si identifica in modo assoluto ed inestricabile con la causa dell'europeismo e dell'occidentalismo, nella misura in cui non solo implicano il fermo rifiuto di ogni nazionalismo, ma anche permettono alla Germania il raggiungimento di uno << status », sollevandola dal caos del dopoguerra, ed inserendola in un sistema, facendola partecipe di certe tradizioni, conferendole un crisma di legittimità nell'ordine internazionale. Per nessun paese, quindi, come per la Germania, le definizioni politiche tradizionali sono altrettanto aberranti; per n.essun paese la linea di divisione tra conservazione e progresso, o meglio tra fuga nel passato e consapevole inserimento nel presente ed avv10 verso l'avvenire, annulla gli schemi ottocenteschi ed obbedisce a nuovi criteri di interpretazione. Si può dire che lo spettro della Germania di Weimar turbi costantemente i sogni dei tedeschi dopo il 1945. A Mannheim sul monumento alla guerra risaltano le parole: « I morti ci ammoniscono, 1933-1945 >>. La tragedia non comincia dunque con il 1939, ma con il 1933. Tutto il periodo dopo l'ascesa di Hitler al p.otere è ricordato come un incubo. Ma i leaders democratici sanno che i semi, che dovevano portare gli amari frutti del nazismo, furono gettati durante la Repubblica di Weimar. Nessuno ignora che la democrazia tedesca dopo il primo dopoguerra era profondamente minata dall'interno e che le forze, che esplosero nel 1933, erano state più o meno in azione nel quindicennio segnato dalla presenza delle istituzioni I democratiche. È tuttavia ormai quasi un luogo comune della letteratura politica sulla Germania del dopoguerra che il 1945 ha avuto per i tedeschi un significato profondamente diverso dal 1918, poiché la vittoria degli alleati nel secondo caso è stata totale ed irrimediabile: è stato impossibile ai tedeschi dar vita ed alimentare una leggenda del << Dolchstoss », del colpo di pugnale alle spalle, del tradimento dei politici ai danni dell'esercito, costretto a cedere mentre ancora calpestavano territorio straniero conquistato, la leggenda che F. Meinecke ha descritto come la goccia di veleno che penetrò in tutta la vita ufficiale tedesca. La resa incondizionata, se ·ha avuto conseguenze negative dal punto [42] Bibliotecaginobianco

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