Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

dell'opposizione. Così come non basta, a dare un'idea della dialettica de lle forze politiche, qualche stracca conferenza-stampa. Il confronto delle id ee è un interesse vitale della democrazia: e va soddisfatto come un fondame ntale servizio pubblico. Occorre solo un po' di coraggio, ma nemmeno mol to, perchè i mezzi di comunicazione moderni non sono pregiudizialmente favorevoli o sfavorevoli a nessuno: sono un democratico banco di prova p er tutti. Non neghiamo che il problema abbia qualche aspetto critico: indubbiamente nessuno di noi vorrebbe veder apparire sugli scl1ermi televisi vj, o sentire alla radio, i Michelini, i Vanni Teodorani, i Delcroix, e in genere i corifei di qualsivoglia totalitarismo. Eppure è un prezzo che la democrazia deve pagare, proprio percl1è è fondata sulla fiducia nel buon senso de lla maggioranza dei cittadini. D'altronde è un prezzo -che deve avere le s ue contropartite: anzitutto quella di un linguaggio civile, mèta difficile, disp erata forse, ma non impossibile. In secondo luogo, quella di una certa gr adualità. Nulla vieta di cominciare l'esperimento con la radio, lasciando p er ora fuori del problema la televisione. Vi sono indubbiamente questioni c he hanno aspetti, anche tecnici, delicati. Attualmente i partiti rappresentati in Parlamento sono, salvo errori, dodici: dare un adeguato spazio a tutti, e vitando sfavorevoli reazioni del pubblico, è compito arduo. C'è una propos ta di legge socialista che non sembra tenere in sufficiente conto questa circ ostanza, dal momento che propone di assegnare ad ogni gruppo parlamen - tare, ogni mese, un tempo di trasmissione di quindici minuti alla radio e di cinque alla televisione. A nostro modesto parere, sarebbe forse più conveniente, anzichè una serie di monologhi, la forma del dibattito. Dibattiti sui principali problemi del Paese, concordati dai gruppi parlamentari: forma che riuscirebbe p iù i~teressante per il pubblico, e consentirebbe di affrontare più efficacemen te il problema di un linguaggio comune. Insistiamo su questo punto, perch è siamo convinti che tanto più il dibattito politico radiotelevisivo gioverà al maturarsi di un costume liberale nei cittadini, quanto più i partiti saprann o essi stessi dare un convincente esempio di questo costume, che è fatto anche ài fair play, di urbanità, di maniere educate. Riferirsi ai dibattiti della BBC significa riferirsi anche a questo, e ·non solo ad un esempio giuridico. Abbiamo appena potuto sfiorare alcuni temi, che intendiamo però trat- [23] Bibliotecaginobianco

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