Non ostante simili tirate, la propaganda fascista non riuscì, neppure nell'ora cruciale, ad inventare un solo personaggio suggestivo, o almeno psicologicamente attendibile, del tipo di quelli che - anche nel settore dell'avve11tura - <<contavano>>nella storia della stampa infantile. Il tripudio della tecnica cominciava a diventare, come si diceva, un passatempo ag11ostico, esente da germi « ideologici >>;mentre la tradizione del « fumetto all'italiana>>, continuata dall'Intrepido, partoriva storie nelle quali si potevano riconoscere personaggi e situazioni vecchi di anni, anche se ora qualche gangster indossava abiti da <<militare albionico» e, invece di parlare, <<ruggiva>>.I pr.ogressi dell'Intrepido sulla strada del fumetto romantico-erotico continuavano, frattanto, a tappe forzate. Sulle sue pagine i romanzi di Wanda Bontà si alternavano a quelli di Luciana Peverelli. Nel 1943, un'avventura di guerra poteva intitolarsi perfino << Cuori allo sbaraglio>>, e venir~ annunziata da frasette propagandistiche di questo tenore: << Una drammatica sfida tra due assi dell'aviazione ... Un equivoco che tiene sospesi due cuori femminili ... Una singolare vicenda di contrab 1 bando >>( 53 ). L'unica figura davvero illuminante su molte caratteristiche del costume fascista - e sulla natura del messaggio educativo che il Regime poteva indirizzare all'infanzia - fu un penoso epigono della « maniera forte» ame- ( 53 ) << Cuori allo sbaraglio» era uno degli episodi di un lungo ciclo di avventure di guerra, interpretate da un autorevole personaggio dell'Intrepido, a •nome Giorgio di Serano; il testo era di F. Macciò, le illustrazioni di F. Vichi. Anche dell'ln .. trepido - come tipico esempio di storia ciclica a sfondo patriottico-romantico-popolare - ricordiamo il romanzo << Cuore garibaldino», che durò anni ed anni, e fu affidato successivamente alle cure di tre sceneggiatori: Lauro, Guarnaccia e Luciana Peverelli. La stessa Peverelli riprenderà la storia nel dopoguerra, sempre per l'Intrepido, in collaborazione col pittore Vittorio Cossio. Dopo aver preso le mosse da un episodio risorgimentale (Garibaldi vi era apostrofato con il titolo di << biondo Cavaliere dell'Umanità »), la serie di << Cuore garibaldino » finì col narrare, nel '46, episodi della lotta partigiana. Come è noto, l'Intrepido ospitava soltanto tavole di disegnatori italiani, tra i quali ricordiamo Cappadonia, De Vita, Fantoni, Guarnaccia, Ravera, Salemme, Vichi. Intorno al 1942, i titoli dei romanzi a puntate erano di questo tipo: << Il Principe Azzurro », << Piccola mamma >>, << L'Angelo vendicatore », << La derelitta dell'isola »,. « L'amazzone folle». Direttrice responsabile dell'Intrepido fu, durante la guerra,. Wanda Bontà. [114] Bibliotecaginobianco
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