Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

ricana: Dick Fulmine (54 ). Egli poteva essere definito, figurativamente, una sorta d'incrocio tra Superman e Li'l Abner, in quanto interpretava, in maniera del tutto epidermica, certi dati tipici dell'uno e dell'altro. Godeva di un'estrema potenza muscolare, senza tuttavia nulla di metafisico che ne legittimasse l'impiego, costantemente inverosimile; partecipava, in pari tempo, delle abitudini dei giovani fascisti di estrazione piccoloborghese, dei frequentatori dei Gruppi Rionali e degli stadi, di cui condivideva certe particolarità di ,linguaggio e l'atteggiamento scarruffato e pugnace. L'eroe nazionale cui più direttamente si ispirava Fulmine era, in realtà, Primo Carnera, ed il mito di cui egli si fece messaggero fu quello della << razza nuova», del giovane italico « che mena>>. Poliziotto in borghese (pantaloni alla zuava e camicia aperta sul petto), egli era continuamente sulle tracce di delinquenti bianchi e di colore; lottava a pugni e calci, piombava da altezze vertiginose sulle automobili in corsa, si opponeva, da solo, a dozzine di avversari, di cui soleva scompaginare le file afferrando per i piedi uno o due uomini e usandoli, a mo' di clava, contro gli altri. L'impronta virilmente popolaresca del suo carattere si concretava in espressioni di gusto << immediato>>, come << Chi se ne frega! »; agli avversari che tentavano, vanamente, di pestarlo, egli era solito lanciare una spavalda freddura: « Sotto, piccioncini belli! ». Era l'epoca in cui, nella feb·bre di adeguarsi ai tempi, i redattori dell'Intrepido coniugavano, con significativa frequenza, il verbo « sfattere ». Sul Corriere dei Piccoli, i disegnatori italiani di funny pictures cercavano in tutti i modi di sopperire alla scomparsa graduale dei vecchi personaggi americani. La potenzialità umoristica degli eventi di guerra venne esplorata con massima cura, e ne venne fuori un solo motivo che potesse prestarsi ad una tipizzazione comica di un qualche effetto: l'infingardo « inghilese >> dai cinque pasti, sottile e legnoso, col colorito cereo, gli scopettoni color polenta, i lunghi denti gialli perennemente scoperti nel ghigno. Co11questo tema unico si cercò di tener desta, per quaJrl1e anno - sul Corrierino. ed anche, in egt1al misura, sul Balilla - la fantasia surreale di alcuni nostri eccellenti vignettisti, addestrati alla scuoJ. ~ degli america- ( 04 ) Dick Fulmine - i cui albi cominciarono ad uscire, per ?e edizioni << Juventus», alcuni anni prima della guerra - era disegnato da Cossio,/è poi, quando questi andò in guerra, da Giuseppe Cappadonia. [115] Bibliotecaginobianco

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