Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

l'avventura, cui la propaganda politica si apprestava ad affidare nùovi con- • tenua. L'imitazione sistematica di queste storie americane ebbe inizio, da noi, all'indomani della comparsa dell'Avventuroso, ed i fumetti di avventura disegnati in Italia vennero man mano assumendo atteggiamenti sempre più precisi sul piano dell'attualità. In un settimanale nato nel 1935, L'Intrepido (38 ), i modelli americani vennero inizialmente ricalcati quasi soltanto dal punto di vista farmale (ed anche qui nella maniera più mediocre e approssimativa), con l'aggiunta di una dose di patriottismo e di latina zuccherosità, che non figurava negli originali. Le più antiche avventure dell'Intrepido - ambientate quasi sempre negli anni della prima guerra mondiale - avevano a protagonisti adolescenti che sventavano complotti spionistici; l'eroe tipico era il giovanissimo rampqllo di buona famiglia (suo padre era, generalmente, ingegnere minerario), fuggito di casa per correre i mari con mansioni di mozzo. In casi meno frequ~nti si trattava di un giovane orfano. I nomi dei personaggi erano america- ~i, mentre l'elemento che segnava un avvicinamento alle storie per ragazzi di tipo europeo era la mise dei protag.onisti. Meno ~utoritarie e meno discinte di quelle che apparivano nei modelli americani, le ragazze portavano capelli alla gar:çonne, nerissimi; i protagonisti non si separavano un ista~te dai loro berretti a visiera, dai loro consunti impermeabili brur1i, dai fazzoletti color vinaccia che recavano al collo. De Amicis, Malot e Michele Zevaco erano gli ingredienti stilistici che si affiancavano, nelle didascalie e nei dialoghi, alla tecnica grafica importata; la rispettabilità familiare dei protagonisti entrava, come elemento drammatico, nella narrazione, ed era talvolta alla base di confuse, avventurose ricerche dei giovani eroi da parte dei genitori. (Tra i giornalini italiani per ragazzi, L'Intrepido fu quello nel quale più chiaramente si preannunzia- ( 38 ) Uscì a Milano nel febbraio del 1935, sotto la direzione di Alberto Traini. Pubblicava esclusivamente fumetti disegnati da artisti italiani. Le prime storie erano intitolate: << Dick l'Intrepido », << Giovinetto eroico», << Le mirabolanti avventure di un giovane inventore », << I predoni neri », << Olga l'orfana eroica», << Bontà e cattiveria». Un precedente stilistico (si fa così per dire!) del tipo di storia illustrata che doveva poi essere divulgata dall'Intrepido si era già avuto nelle serie a fumetti de 11Monello, di cui si è fatto cenno. (105] Bibliotecaginobianco

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