Nord e Sud - anno VI - n. 53 - aprile 1959

nages disneyani che abbiano una situazione chiara dal punto di vista familiare: sono visibilmente una coppia senza figli. Nel dizionario psicologico del fumetto il cane Pippo è sinomimo di Atarassz'a. Tutto in lui ispira un senso di decadenza, di assonnato abbandono; è una felice antologia di elementi grafici ad ognuno dei quali è delegato il compito di rappresentare qualcosa di sciatto, di pendulo. Una maglia sormontata da due bretelle che reggono un paio di brache piene di rattoppi; il muso cascante, le orecchie che toccano quasi terra, i denti, non digrignati, ma innocuamente protesi f1:1ordi elle labbra, dalle quali si affaccia, quasi di continuo, un laconico fumetto ( « ron ron »). Conduce macchine consunte, vive in baracche fatiscenti, che nei momenti di massima operosità si sforza di rabberciare alla meglio, rimettendo l'una sull'altra le tegole, piantando inverosimili chiodoni. Si direbbe che della strada che separa l'uomo dal cane egli sia ben lungi dall'aver percorso anche soltanto una metà; a volte sembra perfino più dignitosa la condizione di Pluto, il quale almeno resta legato, quietamente, al ruolo originario di ringhioso « amico dell'uomo». Ma la simpatia che ispira Pippo nasce, in fondo, dalla sua coerenza, ha la meglio sulla sua passività; ci si sente istintivamente disposti a riconoocergli doti nascoste, potenziali. Per inclinazione atavica (e i lettori di fumetti conoscono anche i suoi antenati, che hanno sembianze, fisiche e spirituali, simili a lui), Pippo è l'irregolare, il picaro, che vive al di fuori delle leggi della società organizzata. È libero da complessi (e in ciò si differenzia da Paperino), disadatto alla polemica e all'azione, esente dall'invidia, soddisfatto e auto-• nomo. La sua poliedrica inettitudine si armonizza perfettamente con l'oculata saggezza di Mickey Mouse; di tutto il bestiario disneyano egli è la vera,. la più libera coscienza comica. Gambadilegno, è il bersaglio sul quale convergono tuhi gli strali del ridicolo. Egli è il nemico, quello sul quale - come nei film western - principalmente conta l'autore per dar risalto, in virtù di contrasto, al proprio beniamino. In un film propagandistico, da « guerra fredda », potrebbe essere l'agente segreto comunista. Gambadilegno è perciò violento, .mafioso, robustissimo, sanguinario; ma è, contemporaneamente, idiota (qualità che mal si addice ai forti). Quando Topolino è il detective, Gambadilegno è il capobanda; non si sa per quale beffarda investitura siano state riservate a lui, così sprovveduto, le mansioni del << capo dei cattivi», mentre qualche suo collaboratore più o meno fisso, come Squick, mostra di avere maggiore sa- [101] Bibliotecaginobianco

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