gacia di delinquente. Ma, in fondo, più che un impresario di nefandezze, Gambadilegno è un franco tiratore, un outsider, che presta la sua malvagità agli occasionali avversari di Topolino. Gamb adilegno è tanto istintivo e inopportuno, quanto Topolino è freddo e tempista: a volte gli può capitare di commuoversi per una banalità, e di versa re lacrime nel bel mezzo di una lotta furibonda. Paperino - l'unico dei partners di Topolino cui t occherà, in futuro, un ruolo di protagonista - nel 1935 è ancora un personaggio in minore, un certo Paolino (nome oggi dimenticat~) che Topolino gratifica spesso delì'epiteto di « idiota! », che viaggia in un'auto definita (sempre da Topoli no) « macinino da caffè>>.Non è il fortunatissimo character dei giorni nostri, il candido, « disavventuroso >> Paperino, il cui prevalere ha segnato una decisiva svolta; una rivoluzione nella mitologia cara ai lettori dei fumetti. Nel 1935 Donald Duck è solo il collaboratore un po' tardo, il succube. Attorno a lui non si è accampata stabilmente la schiera degli zii e dei n ipotini; egli non è ancora padrone della scena comica, sebbene la sua sagoma elementare, la sua espressività repentina, il suo pathos disarmante ne facciano già una delle figure più perfette della gamma psicologica di Disney. Nel Paperino anteguerra pochi avrebbero intravisto un'alterna tiva a Topolino; pochi avrebbero supposto che potesse interpretare un al tro modo di essere, un diverso aspetto dell'America. A differenza di tutto il suo entourage, Mickey Mouse è un personaggio tendenzialmente molto serio: l'umorismo, la «. tenerezza» nascono dalla sproporzione tra le imprese cui si dedica e la sua silhouette di microscopica bestia parlante. Alla autocoscienza - per così di re - di tale sproporzione risalgono la sua pervicacia, una sua particolare mancanza di scrupoli tinta d'innocenza, il suo bisogno di vincere, di prevalere , di « farla franca >>. Topolino non è mai stato un personaggio «buono>>; a ben vedere, nelle sue vi- <:endefiltrano perfino gli aspetti più acri e impo etici dell' << American way -of life ». Il suo fondamentale ottimismo non è una dote fanciullesca eva- , ' siva; è il riflesso più immediato della sua integrale « a mericanità », una forza che viene misurata continuamente con gli e venti. Come accadeva con un suo grande progenitore, Fortunello, ogni appa rizione di Topolino raffigura un momento della lotta per la vita; ma que lla di Mickey è una lotta condotta con meno illusioni, con più calcolo, e s i conclude con la vittoria. Fortunello era un poveraccio cop.trocui si accaniva la sfortuna, e di cui l'uni- [102] Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==