- almeno di quelli che i lettori italiani avevano potuto conoscere - era fatto prevalentemente di pir.cola, ingenua, patetica gente; a questo mondo Walt Disney applicava una sorta di acceleratore psicologico. Benpensante e paradossale, borghese e temerario, Mickey Mouse interpretava varie reminiscenze della narrativa tipo western o gangsters, varie I situazioni tradizionali della fauna letteraria americana, riconducendole alla dimensione delle funny pictures. Egli era ora un giornalista brillante, ora un fortunato detective, ora uno scavezzacollo agile e astuto; ma sempre full of lt"fe, rapido nelle decisioni, ricco di risorse e d'intuito fino all'inverosimile; insofferente di un'occupazione stabile, ma, insieme, cos_tituzionalmentedisadatto a restare in miseria. Era il pioniere della vecchia America, il poliziotto perspicace, sbrigativo, « scientifico » della « giungla d'asfalto » ( che « opera » senza togliersi mai i guanti) ed insieme il giovanotto qualunque « made in U.S.A. » con l'utilitaria, la girl-friend, il giro di relazioni sociali e persino qualche discutibile traccia di snob proveniente da Hollywood. Le sue gesta si svolgevano entro una cornice convenzionale, fuori di ogni precisa determinazione cronologica; ma la comoda casetta con giardino, dove si fermava,nei radi periodi di riposo, a trastullarsi con i nipotini, era pur sempre l'abitazione dell'Americano medio, sulla cm soglia ogni mattina, di buon'ora, viene rinnovata la bottiglia del latte. Il riferimento, sempre implicito, alla sua natura bestiale faceva di drocchi e Albertarelli) costituivano altrettanti titoli di racconti a fumetti. Autorevoli characters americani, come Little N emo e fantasiose storie italiane, come « S. K. I. 1> (sogg. e dis. di G. Moroni Celsi) o « Saturno contro la Terra» (di Pedrocchi e Scolari) o « I pionieri dello spazio» di Y ambo completavano la sezione << avventurosa » del settimanale mondadoriano. Anche le storie salgariane, che rappresentarono un elemento tipico della fumettistica italiana negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale, trovarono su Topolino (come vedremo in seguito) la più larga ospitalità. L'attività delle edizioni Walt Disney-Mondadori, che aveva avuto inizio con le serie di Mickey Mouse, ben presto si dilatò fino a comprendere una vasta gamma di pubblicazioni per ragazzi. Le storie pubblicate su Topolino venivano raccolte e ripubblicate in albi quindicinali insieme ad altri racconti a colori (le « Sinfonie allegre di Disney », ecc.). Nel 1935 nacque, con testata autonoma, I tre porcellini (diretto da Mario Buzzichini), e nel 1937 le gesta di Paperino ottennero una sede propria nel settimanale Paperino ed altre avventure (diretto da F. Pedrocchi è A. Rubino), che, poi, nell'ottobre del 1940, doveva fondersi con. Topolino. [99) Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==