psicologici, ricostruire questa o quella diretta influenza sul costume. Dal giustapporsi del vecchio e del nuovo, appunto, sorgeva l'agnost~cismo di cui dicevamo: Il Corriere dei Pi'ccoli' traeva e trae tuttora la propria forza dall'essere istintivamente considerato - almeno nell'ambiente borghese tra cui ha sempre reclutato in nettissima prevalenza i suoi lettori - un foglio <<moderato» all'italiana; diremmo, se non potesse sembrare espressione sproporzionata, governativo. La « tradizione » su cui si fondano le fortune del Corriere dei Piccoli è - mutatis mutandis - dello stesso tipo di quella che sorregge la gagliarda vetustà dei suoi fratelli maggiori, Il Corriere della Sera e La Domenica del Corriere; pari è l'impegno che esso pone nel difenderla. La sua fedeltà alle antiche vedettes (che hanno percorso tante risme di carta restando sempre le medesime, con lo stesso tipo di comicità, con identici particolari figurativi) determinJ attorno al settimanale milanese una sorta di legame tra le generazioni: il padre di famiglia torna dall'ufficio recando Il Corriere dei Piccoli insieme ai giornali per i « grandi », e magari si scopre a dargli, di tanto in tanto, uno sguardo, sinceramente o ipocritamente nostalgico. Più· che un messaggio indirizzato direttamente ed esclusivamente al pubblico infantile (come saranno gli album di avventure) Il Corriere dei Piccoli si è affermato, in definitiva, come un luogo d'incontro di varie preoccupazioni, intenzioni, preferenze: un trattato di alleanza tra i genitori, i maestri ed i bambini. Il carattere cosmopolitico del Corriere dei Piccoli, la sua modernità tecnica e l'alta tradizione di serietà industriale di cui era rampollo furono gli elementi che più valsero a caratterizzarlo, le tre facce di un impegno qualitativo che la stampa infantile non aveva mai conosciuto. Nel leggere oggi l'editoriale - dovuto certamente alla penna di Silvio Spaventa Filippi - con cui il << supplemento illustrato del Corriere della sera» si presentava ai bambini d'Italia, vi si potrebbe scorgere perfino un'ombra di polemica con la tematica e lo stile cari al pedagogismo patriottardo di cui abbiamo fatto largo cenno poc'anzi: « Piccoli amici nostri [...], Il Corriere della Sera ha pensato a Voi [...]. Abbiamo chiesto ai più celebri dei nostri scrittovi, poeti, romanzieri, scienziati, storici, giornalisti, di preparare qualcosa per questo minor Corriere, .tutti hanno risposto di sì con entusiasmo [...]. Essi vi diranno i loro pensieri _più chiari, i loro sogni più luminosi, le loro speranza più liete. E accanto alle loro pagine vi offriremo le più belle pagine scritte da stranieri pei bambini [89] Bibliotecaginobianco
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