gno umonsuco per l'infanzia aveva tr ovato, ~ulle pagine del settimanalemilanese, una palestra ricca di motivi e di spunti (11 ). Della posizione ufficiale, che venne man mano assumendo, Il Corr,iere de,: Piccoli' seppe sempre servirsi con straordinaria oculatezza, legandosi alla vita dei « grandi » quel tanto che potesse farne un autorevole interprete, nel suo settore, dei sentimenti pi ù diffusi nel Paese, delle tesi meno controverse: come fu veicolo d' « italianità >i durante la prima guerra mondiale (12 ) così si fece - lo vedremo più avanti - strumento della politica. infantile del regime fascista e propagan dista delle sue imprese belliche. In esso il vecchio e il nuovo, l'intenzione didascalica e la scanzonata « barbarie» apparvero costantemente armoni zzate; ma il suo stile fu quasi sempre lontano dalla ipoteca del moralismo che vuole invadere ogni pagina, strumentalizzare ogni parola. Ciò non vuol dire c;he la « rivoluzione », di cui esso fu simbolo, possa venir misurata in termini sociologici, o politici addirittura; che la sua storia possa fornire un ausilio decisivo a chi intenda spiegarsi certi processi ( 11 ) Tra i personaggi italiani del miglior periodo del Corr. d. P. - che durò, grosso modo, fino al 1935 - vanno ricordati, oltre a quelli già menzionati, Bilbolbul - un bambino negro, che interpreta va rie vicende avventurose nel deserto, è soggetto ad allucinazione tipo « Fata Morgana ", ecc. - e Sor Spacconi (un esplora- tore italiano in Africa) di Attilio (Attilio Mussino); Abetina, il pittore Polidoro Pi- ripicchi, Lillo e Lola di Antonio Rubino; Pupazzella e Pupazzino, Barbanera e Z efi- rino di G. Moroni Celsi; i due tondeggia nti coniugi Taddeo e Veneranda di Sto (« Il pacifico Taddeo, - la tranquilla Ve neranda - \'ivon quieti di una blanda - bea- titudin senza un neo ... »), comparsi intorno al 1925, dopo Bonaventura; Scimmietta di Carlo Bisi e Sor Calogero Sorbara di Ang; Pier Cloruro de' Lambicchi di Manca, Zimbo e Zambo di Petronio, Motorino di Silva, ecc. (12) Buona parte dei disegnatori del Corr. d. P. erano in grigioverde. Il capitano Cmberto Brunelleschi, il sottotenente !\,ntonio Rubino, i soldati Carlo Bisi e Attilio Mussino continuavano a mandare, dal fronte, le loro vignette al Corr. d. P. collabo- rando, in pari tempo, ai vari fogli umoristici di trincea che erano nati in It alia (Ru- bino e Attilio furono, ad es., tra i più attivi vignetti sti di due vivaci giornali redatti al fronte, La Tradotta e La Ghirba). Le narrazioni di guerra - ad opera di v.ui gior- nalisti, tra i quali figurò anche Rena to Simoni, che riferivano le loro dir ette espe- rienze di soldati - si susseguivano i ninterrottamente sulle colonne del se ttimanale milanese. Personaggi come Italino di A. Rubino e Cirillo Schizzo di Attilio inter- pretavano la guerra a livello infantile (il bimbo che sogna di prendere parte ad im- prese belliche, di fare cc tiri birboni_n agli Austriaci, ecc.). [88] Bibliotecaginobianco
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