del loro Paese, perchè noi vorremmo che, anche giovani come siete, voi amaste, più di quello che spesso facciamo noi grandi, i vostri compagni lontani e sentiste che solo i cattivi e i deboli vivono in sospetto e in odio, ma i forti e i buoni - cioè i lettori del Corriere dei Piccoli - possono amare chiu_nque è degno d'amore ... » (13). Ed effettivamente gli esordi del cc minor Corriere» furono contraddistinti dalla ambizione di e< agganciare>> la nostra narrativa per l'infanzia ai più noti modelli stranieri. Le pagine interne - quelle non occupate dai comics - erano in buona parte consacrate alla presentazione di autori e personaggi della letteratura infantile europea e americana. Vi fece la sua comparsa Peter Pan (il celebre prodotto della fantasia drammatica di J .M. Barrie), vi trovarono posto, a più riprese, le pagine più note di K.ipling e di Ander~en, vi si poterono leggere, a puntate, un lungo, fantasioso racconto di Anatole France ( << Apina ») e Le avventure di' uno schi'accianoci di Alessandro Dumas; · vi ebbero accoglienza tanti altri nomi di scrittori stranieri, più o meno celebri, antichi e moderni. Giornalisti della rinomanza di un Ojetti o di un Barzini, appartenenti allo staff del Corriere della sera, diedero al piccolo settirnanale il lustro della loro firma; Guido Gozzano vi pubblicò poesie e fiabe; Luigi Capuana, Grazia Deledda, Antonio Beltramelli, Kurt Suckert (che diventerà poi Curzio Malaparte) vi collaborarono con maggiore o minor frequenza. Ma - per quanto il filone della letteratura mondiale per l'infanzia fosse talmente ricco da poter essere sfruttato fin quasi all'infinito, e le fume di pregio, anche nel campo e< infantile », non facessero difetto in Italia - fu proprio nella sezione più strettamente giornalistica che cominciò ad avvertirsi, abbastanza presto, una relativa caduta di qualità. Mentre il settore delle storielle americane a colori - nelle quali il «fumetto» che, nell'originale, conteneva le parole pronunciate dai vari personaggi era stato abolito, e tutto, racconto e dialogo, era affidato ai versicoli a rima baciata composti da Franco Bianchi - acquisiva sempre nuovi characters, ed altri ne ideavano i disegnatori italiani attratti al nuovo genere, le pagine di puro testo decadevano ad un livello non propriamente disdicevole, ma neppure paragonabile a quello iniziale. Fece ben presto la sua apparizione sul Corn:ere dei Pi"ccoli qualcuno dei collaboratori del Giornalino della Domenica; (13) Dal primo numero del Corr. d. P., che uscì il 27 dicembre 1908. [90] Bibliotecaginobianco
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