che non ha ancora perso, per noi, il suo smalto d'ingenuità e ·di freschezza; e che recò allora, sulle pagine del Corriere dei Piccoli, la testimonianza di una dignità di mestiere, per non dire di un'attitudine artistica, che non ci risulta fossero qualità molto diffuse nella vignettistica italiana agli inizi del secolo. Ed intorno a questo ambiente « di evasione», creato da figure appartenenti ad un altro mondo (anche se facilmente adattabili al. nostro in virtù proprio della universalità del loro « messaggio >>) andarono nascendo, lungo i molti anni di vita del settimanale milanese, ad opera di disegnatori italiani, altri comz'cs, nei quali l'impronta di un umorismo di importazione - lo studio cioè della tipologia, del~asensibilità della tecnica americane - era sempre più o meno presente, seppure contaminata, a volte. con più scoperti intenti di << attualità ». Alle vignette candide, tondeggianti, fiabesche di Antonio Rubino - forse il più poetico, il più personale tra i disegnatori italiani del Com'ere dei, Piccolz', con il suo gusto un po' barocco, le sue atmosfere colorite e surreali - si affiancavano le figure nervose, «espressionistiche» di Attilio, i pregevoli disegni di Brunelleschi, la eleganza un tantino esangue delle sagome di G. Moroni Celsi. Anche prima di giungere ad alcuni tra i suoi personaggi più autonomi e più celebri - come il Signor Bonaventura di Sto, il sor Pampurio di Bisi, il soldato Marmittone di Ang - il nostro disecault - non vennero riprodotti sul Corriere. dei Piccoli, forse perchè troppo surreali e psicologicamente azzardati; altri, come Little Jimmy (1905) di Swinterton - che vi fu conosciuto col nome di Tittì - fecero solo rapida apparizione in Italia. I primi, in ordine di tempo, a comparire da noi furono la Checèa, Fortunello (nato in America nel 1899), Buster Brown (Mimmo e Mammola) di Outcault, Capitan Cocoricò. Le storielle di Cocoricò e della sua turbolenta famiglia furono create nel 1897 da Rudolph Dirks per il Journal di New York. Nel 1912, in seguito ad una vertenza giudiziaria, Dirks trasferì i suoi personaggi al World, mentre sul Journal la serie di Cocoricò continuò per la penna di Harold Knerr. L'ultimo dei grandi ménages comici americani ripreso dal Corr. d. P. nei « tempi d'oro» fu quello di Arcibaldo e Petronilla: il suo creatore, George MacManus, che fu anche l'autore di Cùillino, aveva cominciato _come illustratore per la cronaca nera dei quotidiani. Jiggs and Maggie, ·_ nato nel 1913 sulle pagine del N. Y. A merican e riprodotto dal settimanale .milanese a partire dal 1917 - è poi apparso, tradotto in 27 lingue, su 500 giornali _in tutto il mondo. Dopo la recente dipartita ~i MacManus, i suoi personaggi sono stati affidati al suo più diretto collaboratore, Zeke Zeekley. [87] Bibliotecaginobianco
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