- a chi lo segua sulle pagine del settimanale di Vamba, che fu il periodico infantile più battagliero che si pubblicasse ai suoi tempi (2 ) - dà l'impressione di svolgersi in maniera inconciliabile con gli spiriti mazziniani del direttore, con il tipo di formazione culturale di gràn parte dei redattori e collaboratori, nei quali l'impronta della passione civile permane evidente e profonda (come dimostrerà poi, per alcuni di essi, il loro destino politico). Ma questi requisiti morali riuscirono ad avere la meglio soltanto per breve tempo; e lo stupore che si prova oggi nello scorrere quei fascicoli è originato soprattutto dalla scarsa sensibilità dimostrata dagli intellettuali che - quasi sempre con le più lodevoli intenzioni di questo mondo - prestavano la loro opera nella compilazione del Giornalt'no, di fronte alla continua, irrimediabile trasformazione del suo messaggio educativo. Lo stesso linguaggio di cui si era servita l'Italia risorgimentale -(e di cui continuava a servirsi, con appena qualche lieve modifica, l'Italia di Cesare Battisti, di Giosuè Borsi e di Scipio Slataper) andava· assumendo Pergola (Fiducia), Ermenegildo Pistelli (il quale pubblicò sul Giornalino, a puntate, con lo pseudonimo di Omero Redi, gli scritti che poi raccoglierà nel volume Le pistole di Omero), Giuseppe Ernesto Nuccio, Filiberto Scarpelli, scrittore e disegnatore, che era stato già al Travaso. Tra gli autori di « tavole » e vignette ricordiamo Enrico Sacchetti - alla cui penna erano affidate le illustrazioni di copertina. - Ugo Finozzi (anch'egli, come Scarpelli, proveniente dal Travaso), A. Tomaselli, Francesco Carnevali, Carlo Parmeggiani, Vittoria Morelli, Beryl Tumiati, Alberto Guazzoni, Dino Bissi. (2) Tra i periodici per l'infanzia vissuti sullo scadere dell'800 ed i primi del 900 vanno ricordati: Il Giornale dei fanciulli (che riprendeva la testata dell'antico giornale diretto dal Thouar), sorto a Milano nel 1881 per le cure dei Fratelli Treves Editori e sotto la direzione di Cordelia e Achille Tedeschi; il più autorevole Giornale dei bambini, nato anch'esso nel 1881 e diretto da Ferdinando Martini, con la collaborazione di firme di gran pregio (Collodi, che vi pubblicò per la prima volta, a puntate, il suo Pinocchio; la Serao, Guido Mazzoni, Enrico Nencioni, Salvatore Farina e molti altri); 1! Giornale i"/lustratodi viaggi· e di avventure di terra e di mare, che, fondato dall'editore Sonzogno a Milano intorno al 1880, doveva durare, con varie vicissitudini, fino al 1943; altri, meno interessanti, come Mondo Piccino, Il Piccolo Italiano, Omettino e Donnina. Nel primo dopoguerra riscosse un certo successo, tra i più piccini, il Gfro giro tondo, edito da Mondadori e diretto da Antonio Beltramelli (Belt), sul quale fece le sue prime prove il disegnatore Ang (R. Angoletta), che ritroveremo, poi, sul Corriere dei Piccoli. Con Il Tricolore, edito dalla Libreria del Littorio, e diretto da Giorgio Berlutti, siamo già agli albori della stampa infantile del periodo fascista, della quale parleremo diffusamente più avanti. [79]. Bibliotecaginobianco
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