soprattutto negli anni into rno al primo conflitto mo ndiale - quando il settimanale milanese, fònd ato da Silvio Spaventa Filip pi nel 1908,muo- veva i primi, lenti passi, r esi più difficili dal suo co ntenuto e dal suo stile, francamente innovator i - la narrativa tradizional e per l'infanzia, di origine patriottica e risorgi mentale, si era andata pieg ando alle esigenze della cronaca, aveva assunto , in qualche caso, chiari int enti di propaganda «nazionale» in relazione a i grossi eventi politici del g iorno, alle prospet- tive di « grandezza » e di « eroismo)> che venivano mat urando: l'impresa di Libia, la « grande guerra », Fiume, il Fascismo. La tematica in cui si configurava, in quegli anni, l'attività propagandistica di alcuni settori della stampa infantile poteva sembrare ancora racchiusa nei c onfini, nobilmente didascalici, tracciati da uno dei suoi primi esemplari, il r isorgimentale Gior- nale de1:Fanciulli" (diretto da Pietro Thouar), il cui motto era stato: cc fare gli Italiani ». Nel corso di qualche decen nio, al contrario, molte co se erano cam- biate, anche sulle pagine d edicate all'infanzia; e ,chi metta a confronto quei documenti educativi de lla vecchia Italia con il Giornalino della Domem·ca di Vamba, nato a Firenze n el 1906 e durato, sia pure c on varie inter- ruzioni, fino al 1927 (1), non potrà non notare un s alto, una distanza di tono, di interessi, di qualità , estremamente sensibile. È una distanza nella quale si riflette, in definitiva, il lento deteriorar si del mito del Risorgimento come ricordo, come appassi onato paradigma morale. Ed è un processo che (1) Dal 1906al 19II Il Giornalino si pubblicò a Firenze sotto la direzione di Vam- ba; nel 1918, dopo l'interruz ione di guerra, riprese le pubblicazioni che proseguir ono per due anni, fino alla mor te di Vamba (1920). Dal 19 21 al 1924 fu diretto, a Milano, da Giuseppe Fanciulli, ed e bbe periodicità quindicinale . Nel 1926, entrato a far p arte della collana dei Periodici Mondadori, diventò un set timanale illustrato di e< viaggi. avventure, scienza, varietà, attualità, e sport». Sospese definitivame nte le pubblicazioni nel 1927. Specie nella prima serie, a Firenze, il settimanale raccolse intorno a sè un gruppo molto scelto di sc rittori, composto di giovan i ancora alle prime armi (ma quasi tutti di sicuro avveni re), di firme note e di nomi già «consacrati» (dal Pasc oli al Fucini, dal Capuana al Mazzoni). Tra i collaborato ri più giovani figuravano Gio- suè Borsi, Scipio Slataper, P iero Calamandrei (che vi p ubblicava ariosi poemetti), Ma- rino Moretti, Guido Gozza no, Dino Provenza!. I reda ttori che coadiuvavano più da vicino l'opera di Vamba era no Giuseppe Fanciulli (Maestro Sapone), Ada Cagli della [78] Bibliotecaginobianco
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