. si tratta, anche se gli' incarichi' ministeriali sono stati tutti' affidati ad uomini della DC),_ la quale comprende quei monarchici e quei fascisti che De Gasperi giustamente avversò e tenne fuori dell'area delle coalizioni.·democratiche. Nessun artificio dialettico può, dunque, nascondere la realtà della svolta a destra del partito di maggioranza relativa. Le forze della destra politica e della destra economica - premendo dall'esterno e dall'interno della DC, cogliendo di sorpresa le correnti democratiche del partito cattolico nel momento della massima incertezza e delusione, dopo un Con- . gresso socialista che faceva accantonare ogni prospettiva « aperturista », e quando una minaccia di scissione incombeva sull'altro partito della coalizione governativa - hanno conseguito una indùcutibile vittoria. L'in-· terrogativo che si pone oggi è di sapere se, e fino a che punto, tale vittoria deve ritenersi definitiva, o se dovrà solo considerarsi una parentesi ingloriosa nel cammino difficile e tormentato di un partito che ha dimostrato, fino all'altro ieri, di voler, bene o male, mantenersi nel solco delle tradizi'oni democratiche. Ma la risposta a questo interrogativo ce la darà solo il futuro; e dipenderà in g,:an parte dalla volontà di riscossa, dalla capacità di rimontare lo svantaggi.o, e di opporre fermezza di propositi e di convinzioni alle manovre dei' vecchi e nuovi notabili, che sapranno dimostrare quelle correnti di più autentica e moderna ispirazione democratica che non mancano in seno alla DC. Non può certo bastare a rassicurarci la parola di Segni, che ha realizzato l'apertura a destra, smentendo, di sè, quell'i"mmagine di uomo di centro che guarda a sinistra, che per anni aveva lasciato accreditare; nè possiamo credere sulla parola a quegli uomini del partito di maggioranza che, pur sacrificando quotidianamente alla memoria dell'on. De Gasperi e dell'on. Vanoni·, non hanno avuto la benchè minima esitazione nel secondare il gioco delle correnti più retrive del mondo cattolico e della destra politica ed economz'ca. Quel che oggi. l'osservatore politico può e deve rilevare è, invece, il tentativo che taluni ambienti, dentro e fuori il partito di maggioranza, vanno compiendo per rendere definitiva la svolta a destra e permanente f alleanza della DC con monarchici e fascisti. Non è senza significato per esempio che nel concerto di voci le quali, in un'orchestrata campagna tendente a presentare come ineluttabile il corso degli eventi, hanno esaltato e definùo storico avvenimento l'ingresso di Lauro, di Covelli e di Miche- [4] Bibliotecaginobianco
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