Nord e Sud - anno VI - n. 53 - aprile 1959

sito se, allo stato attuale della produzione energetica, sia conveniente l'mstallazione di centrali elettronucleari nel Nord dell'Italia: dove, notoriamente, il ritmo delle costruzioni idroelettriche e geotermiche è più intenso, in conseguenza dell'alto regime economico e in previsione di un più rapido ciclo della domanda e dell'offerta. Ma anche questa considerazione sareb~ fondamentalmente errata: poichè è evidente che l'accresciuta veibilità dell'energia rende del tutto secondarie queste ripartizioni; e che, con un giro più o meno veloce di anni, ci si avvia verso un livellamento dei mercati tali da eliminare quelle oscillazioni dei costi e dei prezzi che hanno ost~- colato fin qui l'unificazione economica del continente. E sarebbe assurdo argomentare che ciò che si verifica su scala tanto più vasta in Europa non debba verificarsi in Italia. , In conclusione, una serie di fattori estremamente favorevoli (in primo luogo il migli9ramento delle tecnologie nucleari, sorprendentemente rapido, e poi la creazione di un mercato dell'uranio caratterizzato da_un intenso regime di scambi e da un progressivo calo dei prezzi) indica come la soluzione nucleare sia, per l'Italia, non soltanto la migliore e la più adatta a fronteggiare l'incremento della domanda di energia, ma anche l'unica che consenta una pianificazione a vasto raggio. L'esperimento che sta per realizzarsi nel Sud, in.fine, anche a non tener conto del fattore sociale, tutt'altro che trascurabile, si avvale di uno sfondo ecqnomico ed ecologico ideale: e noi non dubitiamo menomamente che, al vaglio dei fatti, saranno gli stessi oppositori di oggi a convincersi della lungimiranza di cui hanno dato prova il Governo italiano e la BIRS quando hanno localizzato nell'Italia meridionale il più significativo esperimento che sia stato progettato, nel settore energetcio, da molti anni a questa parte [18] Bibliotecaginobianco

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