conto, prudenzialmente, di tutte le possibili incognite offerte da un campo · evidentemente ancora fluido in linea economica - ci convinse che effettivamente si e~ano condensati in un tempo assai breve, una serie di progressi veramente sorprendenti e che era tutt'altro che assurdo prevedere nel giro di un lustro, o giù di lì, la perfetta competitività dei costi nucleari. E a Ginevra, quando nel corso della sessione plenaria della seconda Conferenza per gli impieghi pacifici dell'atomo, esponemmo il frutto del nostro studio sui fattori economici della produzione di energia elettronucleare, avremmo subito il conforto di notare che altri, in altri Paesi, e probabilmente per altre vie, erano giunti sostanzialmente alle stessenostre conclu.., sioni: Conclusioni che, del resto, erano già largamente anticipate nell'ormai celebre rapporto dei<~Tre Saggi», intitolato« Un obiettivo per l'Euratom »: nel quale, partendo dafla considerazione degli stringenti termini di tempo che il crescente fabbisogno energetico europeo imponeva, si affidava di fatto all'energia elettronucleare il compito di equilibrare nel futuro il fabbisogno energetico europeo, di cui si era accertata la situazione di virtuale deficit. La realizzazione in Italia di due centrali elettronucleari, site nel Mezzogiorno, fu comunque una specie di prova del nove dell'esattezza di una diagnosi che non era più soltanto nostra, ma generale, e generalmente valida, anche per i Paesi nei quali non esiste, almeno per il momento, la emergenza energetica. A,lla base di questa opm1one, ormai comunemente adottata dai più seri e dai più documentati fra gli studiosi di problemi economici e fra gli esperti di realizzazioni tecniche, ci sono alcuni fatti fondamentali che varrà la pena di rammentare brevemente. 1. Le fonti energetiche si vanno progressivamente esaurendo in Europa, ed è comune a numerose N~zioni continentali o isolane la preoccupa- ~zione di provvedere in tempo una « piattaforma » di risorse nuove che consenta di ripianare il bilancio energetico, anche e soprattutto in considerazione della progressiva industrializzazione delle aree depresse. 2. Il fattore energetico costituisce un'incognita anche per quei Paesi extra-europei nei quali c'è, almeno per il momento, un paesaggio di tutta tranquillità per quanto riguarda la consistenza del patrimonio di materie prime. Esempiq tipico l'America, che va considerata evidentemente come [13] Bibliotecaginobianco
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