Nord e Sud - anno VI - n. 53 - aprile 1959

La casa nell'Europa Orientale e in URSS Venendo ad un esame più dettagliato delle situazioni relative ai vari paesi d'Europa, notiamo come nell'UR1SSun decreto del luglio 1957 preveda - oltre all'espansione continua del settore pubblico degli alloggi - un rapido incremento del numero di abitazioni costruite dai privati con l'aiuto dello Stato, sia sotto forma di prestiti che di cessioni di terreni (~. Il tasso degli affitti è comparativamente il più basso d'Europa, ed è mantenuto su una base di 1,32-1,65 rubli al metro quadro per tutti gli alloggi che appartengono ad enti pubblici. Per un alloggio-tipo l'affitto rappresenta quindi soltanto dal 4 al 6 % del salario medio dell'operaio. Mentre le differenze del costo degli affitti sono quasi 'insignificanti rispetto alla qualità delle abitazioni e alla situazione economica degli occupanti, e l'affitto massimo autorizzato incide in modo minimo rispetto al reddito, esso viene invece triplicato ove la superficie abitabile netta superi un,certo livello. Ma anche in questo ' . . caso esso non sara mai eccessivo. Le abitazioni occupate dal proprietario rappresentano soltanto il 6 % della superficie abitabile netta delle abitazioni urbane, e più della metà di esse è stata - fino al '57 - costruita senza l'aiuto finanziario dello Stato; per le altre il contributo è stato inferiore al 50 % del costo, ad un tasso di interesse assai basso (pari al 2 % nell'URSS, all'l % in Polonia e al 4 % in Cecoslovacchia). Quanto alla superficie locativa che si è resa disponibile attraverso i vari piani quinquennali, oltre a notare un incremento totale della costruzione del 272,6 % tra l'ultimo di questi piani (1950-1955) e il primo (1929-1932), le cifre indicano un incremento dell'attività dei privati pari - rispetto al totale delle costruzioni e per i vari piani quinquennali - al 15,77°/4 nel primo, al 18,100/4 per il periodo dal gennaio 1938 al luglio 1941, al 29,58 % e al ·26,91 % per il quarto e il quinto. Col sesto piano •quinquennale (1956-1960) si costruiranno 205 milioni di metri quadri (nel quinto essi furono 144,2), il 27 % dei quali sarà edificato da privati con la assistenza dello Stato ('). (3) Sarà utile ricordare che l'indice relativo ai danni di guerra è stato pari al 5% in Italia, al 6-9% per la Francia, l'Austria e i :Paesi Bassi, mentre nell'URSS ha raggiunto il 10% circa. ( 4 ) In queste cifre non sono incluse le abitazioni costruite da imprese con capitali · diversi per un totale di 10 milioni di metri quadri, e circa 2 milioni e mezzo di unità · <li abitazione costruite da collettività di agricoltori e da villaggi a loro carico diretto. [107] Bibliotecaginobianco

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