RASSEGNE La casa in Europa (I) di Carla Perotti Il numero di alloggi costruito in tutta Europa nel 1957 è stato elevatissimo. Il tassodi accrescimento è aumentato - rispetto all'anno precedente - dal 5 al 16 %. Malgrado l'aumento numerico relativo alla costruzione di alloggi, il rapporto di tale indice con quello dei bisogni è tuttavia negativo nella maggior parte dei Paesi. Durante il convegno di Sèvres dell'ottobre '57 si è cercato di definire il concetto di «bisogno» edilizio sulla base di una estrema varietà di esigenze e di aspirazioni rilevabili negli individui e nelle famiglie per i quali vengono approntate le abitazioni. Esperti sociali, medici, sociologi, studiosi di demografia sono stati chiamati a collaborare con i tecnici,. gli urbanisti e gli amministratori, in modo che le soluzioni relative alla posizione dei nuovi quartieri, alla loro densità e alle loro attrezzature, vengano poste in relazione a considerazioni di natura più complessa, a una attività di studio più approfondita. Ma qual'è la situazione reale che corrisponde, nei vari Paesi d'Europa, a questi approfondimenti teorici del problema edilizio? · In pochi Paesi è stato possibile raggiungere un equilibrio tra la « domanda» -di nuove abitazioni e l' « offerta», sia essa «pubblica» o « privata ». In Danimarca, in Svezia, Norvegia, Inghilterra e Svizzera - per cominciare dai Paesi europei più progrediti - il rapporto domanda-offerta è, da tempo, quasi alla pari. Nella Repubblica Federale Tedesca, non ostante l'indice di costruzione sia stato negli ultimi anni il più elevato d'Europa, la [104] Biblioteca Gino Bianco
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