verso si beffava; era l'uomo degradato a f~ntoccio. Mickey Mouse è la bestiola che vuol superare se ·stessa. È questa continua, velleitaria tensione che lo carica di simboli, che dà unità agli episodi che egli impersona, che conferisce un risalto appassionato ai suoi grotteschi contorcimenti; e invita a penetrare, alla ricerca di significati più profondi, la nuvola di candore anglosassone da ,cui Miokey Mouse è avvolto. Non giova obiettare che Disney non aveva certo sospettato nulla di simile nel dar vita alla sua ridicola, tenera bestiola. Alla base di un mito non c'è mai una volontà cosciente, un «responsabile>>. Oggi Topolino non è più quello che giunse in Italia come il frutto perfetto di trent'anni di letteratura umoristica a colori. Altri characters, più freschi ed attuali, l'hanno superato; egli stesso aggrava di giorno in giorno la propria decadenza, cedendo alla tentazione di «modernizzarsi». Ma c'è stato un momento in cui - lo vedremo più avanti - chi cercava di estirpare la « dimensione America » dalla fantasia degli uomini si accorse che bisognava mettere al bando Mickey Mouse. (continua) f103] Bibliotecaginobianco
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