Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

~ tri urbani di monumenti ed ambienti antichi pone. Ciò può essere s•piegato soltanto con la considerazione che, diversamente da quanto avveniva un tempo, le alterazioni p.m1 bientali dei tessuti urbani storici, assumono oggi forme tali da interessare e coinvolgere anche i processi e le situazioni ur1bane che non rivestono aspetti culturali. In effetti, le demolizioni circoscritte, le massicce sostituzioni ambientali, gli sventramenti su vasta scala, sono tutt'altro che esclusivi del nostro tempo: basti pensare alla scrupolo con cui, nel Rinascimento, si riducevano a cave di pietra momumenti accuratamente rilevàti a scopo di imitazione; e ancora, ricordare gli interventi << ut1banistici » di Haussmann, e - esempio tipicamente napoletano il << Risanamento » del 1885 (che non si vuole qui liquidare con ·un semplicistico giudizio negativo. ma che in effetti fu esattamente ciò che si proponeva di essere: uno sventramento). Sotto due aspetti fondamentali, però, le alterazioni .ambientali perpetrate oggi si differenziano da quelle di un tem1po: innanzitutto, avveniva quasi sempre, in primo luogo, -che l'edificio sostituito ad uno di epoca precedente conservasse grosso modo la volumetria originaria, e non turbasse quindi i ·primitivi rapporti spaziali tra le varie fabbriche; ma soprattutto, che il ritmo con cui le trasformazioni avvenivano era infini~- mente più lento di quello che i moderni mezzi consentono alla speculazione ed alla brutale ignoranza di oggi. In sostanza, la << diluizione » nel tempo, se non modifica, comé ovvio, il nostro giudizio critico sull'illegittimità di tali interventi, ne attenuava tuttavia quelle ripercussioni negative, sullo svolgimento della vita e della circolazione urbana, che oggi richiamano sul prdblema l'attenzione anche dei cittadini più sprovveduti intellettualmente. Anche per costoro, infatti << il maggior fascino dei nostri vecchi centri è nella testimonianza di u11modo di vita s,aggio ed i11genuo insieme; di una economiaproduttiva che non escludeva un margir1e di gioco, di conversazione e di intimità» (1 ). La scottante drammaticità di tali questioni, nasce insieme da un'istan- ( 1 ) Cfr.: RoBERTo PANE: << Città antiche edilizia nuova», a cura della Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli, L'Arte tipografica, Napoli, 1956. Cfr. anche: RosARIO AssUNTo: « /ob e Hobby», in Civiltà delle macchine, I, 1956. [94] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==