mica sbagliata, l'insipienza e la ferma volontà di perpe trare -uno scempio ;i. qualunque costo. In questo caso, anzi, la situazione non potrà che ulteriormente a·ggravarsi ad alterazione ultimata, allorch é i grattaceli, degno sitnbolo della << ignoranza attiva» e della speculazione, si erigeranno in tutta la loro trionfante e banale stupidità, nell'amb ito tra l'altro, di una struttura assolu~·mente insufficiente a contenere i traffici relativi. Anche qui, l'errore va identificato nella stessa im,post azione del problem-~. Il piano di << risanamento >> del rione, prevedeva dei tracciati viari che sono rimasti pressocl1é inalterati, e delle cubature che invece sono cresciute a dismisura. Né poteva avvenire diversament e: l'iniziativa privata, cui è stato affidato il campito di espropriare gli edifici esis tenti e di a•l.Jbattcrli,per poi costn1ire st1i suoli cosi ottenut i, non si sarebbe ovviamente sobbarcata a tale complessa operazione fin anziaria, ove que• sta fase non fosse stata << altamente >>redditizia; la qual cosa poteva verificarsi, appunto, solo costruendo, in difformità del p iano, un numero di vani di gran lunga su,periore al previsto, giacché il solo suolo veniva in partenza ad essere gravato di oneri fortissimi deri vanti da espropri, indennizzi, etc. Si tratta, dunque, di -pericoli gravissimi e ben concret i, ed è necessario intervenire immediatamente. Le nostre città sono indifese, sia perché solo in misura minima tutelate da vincolo; sia perché gli episodi di « sostituzione » riguardano quasi sempre singoli monumenti, e non quei complessi ,ambientali da cui nascono il carattere ed il vero volto dei nostri organismi urbani. Esperienze purtroppo già comp iute, o in atto, ci mostrano quali possano essere le conseguenze di interv alli di alterazione ambientale operati « in libertà » : si pensi, ad esempio, a ciò che potrebbe significare u~ sostituzione edilizia, nella zona dei « quartieri spagnoli>>di Na,poli, operata con criteri analoghi a quelli seg uiti per il « rione ne Carità, » sito a valle dei primi. Tutti gli uomini di cultura e comunque responsa1 bili, tutti coloro che hanno a cuore la cosa pubblica, debbono prendere posi zione in favore di quelle iniziative che si preoccupano di far convergere su tali problemi l'attenzione degli << Enti di attuazione» e dei cittadini, al fine di studiare leggi, provvedimenti, interventi ~ e meglio ancora la possi1bilitàdi ben applicare le sole norme esist~nti - che valgano a st ornare dal n.ostro capo simili depreca1 bili e nefaste eventualità. ' [92] Bibloteca Gino Bianco
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