più lontano nell'avvenire. Orbene, in questa zona il Centro è più forte politicamente della Sinistra, sebbene, negli ultimi anni sopratutto, si siano avute notevoli infiltrazioni della Destra a spese del primo. Il Mezzogiorno ad agricoltura intensiva e politicamente centrista comprende la Terra di Lavoro, la parte migliore della bassa Campania, le pian,e costiere intorno e a sud di Bari e la penisola salentina nelle Puglie, le piane occidentali e costiere della Cala·bria, oltre la Sicilia orientale tra Messina e Ca- • tanta. In grandissimo contrasto con il precedente è il Mezzogiorno ad agri-- coltura estensiva, che rappresenta la maggior parte della realtà agricola . meridionale. Qui l'agricoltur.a non è affatto avanzata, qui non vi sono investimenti produttivi nella terra, e domina veramente il latifundium nel1' accezione economica e sociale del termine. Che le fattorie siano gr.andi o piccole non ha molta importa11za: quel che interessa sopratutto è che esse sono contraddistinte da una vita rurale povera e precaria: non è a caso che da queste zone sia partito il maggior numero di emigranti oltremare negli anni del pieno flusso migratorio. Ed oggi che le strade della emigrazione tr.ansoceanica sono strette o chiuse addirittura, gli uomini di queste contrade tentano la fortuna nel Nord o restano nelle loro terre, frustrati e pronti ad abbracciare qualsiasi fede politica offrirà loro una via d'uscita dalla miseria. La riforma agraria cominciata nel 1950 diede a tali popolazioni il primo raggio di speranza: ma anche quando la riforma sarà stata completata solo una parte dei contadini del Mezzogiorno ad agricoltura estensiva avrà potuto beneficiarne. Si comprende, dunque, che lo sforzo dei comunisti, di convincere i contadini che la loro salvezza era in un'Italia comunista, sia stato fecondo; e che l'estrema sinistra abbia qui appunto potuto registrare i su.oimaggiori guadagni dal 1946 in poi. Pensavam~ a ciò quando all'inizio osservavamo cl1e il Sud 110nsi può più descrivere come una terra di .apatia politica: le vecchie maggioranze centriste del Mezzogiorno prefascista si sono disfatte e nuovi allineamenti si vengono formando. Chi voglia avere un'idea piena di ciò non ha che da guardare al comportamento elettorale delle Murgie, della valle del Bradano, della Sila, di certe provincie siciliane, da Agrigento a Trapani, o Campidano, in Sardegna. [851 Bibloteca Gino Bianco
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