Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

ritori emiliani che erano stati sotto il governo papale non attinge lo stesso grado di forza nelle provincie di Parma e Piacenza: nel 1946 il centro totalizzava rispettivamente il 32 e il 37°/4 dei voti in queste ultime, ma soltanto il 19°/4 in provincia di Bologna. Nel 1953 il rapporto restava quasi immutato: il Centro prendeva il 42o/o dei voti a Piacenza, il 38% a Parma e solo il 28% a Bologna. Sarebbe certo eccessivo affermare che il popoìo di queste provincie ricorda con coscienza il passato politico, l'epoca dei st1oi antenati, e ne trae alimento vivo e consapevolezza per le lotte attuali; pure la forza delle tradizioni radical-repubblicane nei vecchi territori pontificii non può essere sottovalutata. Ma forse il maggiore esempio della tradizione come forza determinante del presente può essere indicato nelle zone della Lombardia e del Veneto che forma vano nell'Ottocento il cosidetto « Lombardo-Veneto >>, le provincie cioè amministrate dall'Austria. I metodi an1ministrativi introdotti da Vienna in quelle regioni erano di gran lunga tra i più avanzati d'Italia, e rivaleggiavano con quelli piemontesi. Uno studio delle statistiche elettorali rivela che tali aree hanno sempre mostrato, attraverso tutta la moderna storia italiana, una tendenza conservatrice. Paragona11do il Lomhardo-,r eneto con le adiacenti regioni dell'Emilia e della Romagna si vede che già nel 1900 mentre i socialisti ottene~vano il 37% dei suffr.agi in Emilia, ottenevano soltanto il 18,5~fo in Lombardia e il 100/4 nel \/ eneto. Nel 1919, in un anno cioè di grande successo elettorale per i socialisti, questi ottenevano il 46% dei voti in Lombardia, il 33,5% nel Veneto e il 62% in Emilia. Nel 1946 la sinistra socialista e comunista riusciv,a a totalizzare il 50,6% dei st1ffragi in Lombardia, il 41,2 nel Veneto e il 65,6 in Emilia; e per il 1953 finalmente le percentuali erano rispettivamente del 36,~fo, del 28,9% e del 51,1 %- Queste considerazioni diventano ancora più rivel~trici quando si tenga presente che molte aree della vallata del Po, così sulla riva lombarda e venetà come su quel]a emiliana, sono assai simili per le forme di proprietà terriera, pei modi di coltivazioni e pei caratteri generali della loro agricoltura. Una più dettagliata analisi mostrerebbe che in quelle ~ree della Lombardia o del Veneto in cui il com·portamento elettorale rassomiglia di più a quello dell'Emilia il fattore storico diventa secondario ed ,altri fattori, economico-sociali, influenzano detto comportamento. [81] Bibloteca Gìno Bianco

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