Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

cittadini alla vita pubblica: solo nel 1913 si ebbe la concessione del suffragio universale, e 5,1 milioni di italiani si recarono alle urne su una popolazione che superava i 36 milioni. L'espansione del corpo elettorale si può misurare quando si paragonino queste cifre a quelle dei votanti nel 1953: 28,4 milioni su una popolazione di 47,S milioni di abitanti. Pure la struttur.a economica e sociale del paese era già sta•bilizzataparecchi anni prima che avesse luogo questa espansione: occorre perciò guardare a tali strutture, occorre guardare ai fattori storici, economici e sociali, per cercare di penetrare oltre la superficie e perchè al di là delle regioni geografi.che si possano segnare i confini e i caratteri delle regioni politiche. Un buon esempio della tradizione nella politica italiana è fornita dal Partito Repubblicano: tra il 1900 e il 1948 il P.R.I. registrava le sue votazioni più alte nelle regioni che prima dell'Unità facevano parte dello Stato della Chiesa: Emilia, Marche, Umbria e Lazio. La Toscana era la sola altra regione in cui essi si fossero mostrati capaci di raccogliere un numero considerevole di suffragi. Nel 1948, quando il fato della monarchia era diventato oggetto di stori.a e l'Italia era una repubblica, il P.R.I. ancora raggiungeva il 16% dei voti in provincia di Forlì e il 19% in quella di Ravenna (Emilia) il 10% dei voti in provincia di Terni (Umbria), il 14% in quella di Ancona, il 12% in quella di Macerata (Marche) e il 10% nella provincia di Latina (Lazio). Nel 1953i repubblicani dividevano il destino di tutte le altre formazioni minori e p-erdevano una gran parte dei loro suffragi: e tuttavia riuscivano ancora nelle provincie di Forlì e di Ravenna a conservare tanta forza da dare alla coalizione centrista un vantaggio sulla Sinistra, dimostrando che la dottrina di Mazzini attirava pur sempre uomini i cui nonni s'erano battuti pei medesimi ideali. Un altro esempio dell'influenza delle tradizioni, di questo singolare permanere del passato nel presente, si può trovare nella parte occidentale dell'Emilia, un.a regione riconosciuta generalmente come la più radicale di tutta l'Italia. Prima del 1861 le provincie di Parma e Piacenza forma-- vano uno staterello indipend_ente, il Granducato di Parma, ed erano pertanto separate dal resto dell'Emilia, che apparteneva come è noto allo Stato della Chiesa. La tradizione radicale ed anticlericale dei vecchi ter- [80] Bìbloteca Gino Bianco

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