I l'amministrazione Summonte, a sua volta vera e propria anticipatrice dei metodi amministrativi che il !aurismo ha generalizzato). Qui si tocca un altro aspetto della u questione napoletana », un aspetto che diventa ogni giorno più grave: più di una volta abbiamo detto che Napoli, a causa del !aurismo, si veniva estraniando dalla comunità nazionale; ora, mentre si va diffondendo una pericolosa atmosfera in parte dovuta alle difficoltà di assimilazione nelle città del Nord delle correnti migratorie che vi si dirigono dal Sud, in parte dovuta alle esigenze della redistribuzione della spesa ·pubblica, la turpe fama della consorteria di Lauro tende ad esasperare e a diffondere sentimenti antimeridionalistici in generale e antina·paletani in particolare. Tanto più che la consorteria ha inalberato i vessilli di un meridionalismo che più stolto, più qualunqui• stico, più incosciente non potrebbe essere. Di fronte al meridionalismo di Lauro e dei suoi consorti si giustifica perfino l'antimeridionalismo tipo MARP. Non abbiamo bisogno di illustrare la gravità politica delle conseguenze che •possono derivare da una situazione che suggerisce una considerazione come questa; e certo non ci rallegriamo di aver visto giusto fin dai primi tempi del !aurismo, di aver paventato fin da allora il danno che a Napoli e al Mezzogiorno ne sarebbe venuto, politicamente e moralmente. Anche noi siamo napoletani e non di quelli che sono meno legati alle più alte tradizioni della città, non di quelli che sono meno addolorati per i! discredito che la colpisce, non di quelli che sono meno sensibili ai richiami affettivi delle case, delle strade, degli uomini fra i quali siamo nati e vissuti. Quanti inopportuni e maldestri « difensori », però, ha avuto la nostra città in questi tristi anni! Gioverà forse a questo punto riferire l'esempio più recente, il caso più irritante, quello di uno dei tradizionali « difensori » di Napoli, il quale, in questi giorni, ha trovato il modo di rinverdire le glorie di Scarfoglio e di esaltare come titoli di merito per la nostra città la corruzione amministrativa, la devastazione urbanistica, la sfida alla legge; gioverà riferirne perché si tratta di un tipico test per chi voglia misurare la gravità che può assumere la polemica fra Nord e Sud quando viene condotta nei termini che sono propri del !aurismo e quando viene deformata da irresponsabili giornalisti, in modo da giustificare le più aspre reazioni antimeridionaliste. Dei giornali italiani soltanto Il Tempo è sceso in campo aperto per difendere la consorteria della flotta Lauro e per sgonfiare le gravi accuse pronunciate dall'on. Tambroni: la pagina napoletana del Tempo, che aveva sempre tenuto un atteggiamento severamente critico nei confronti della consorteria, è stata messa a tacere; sulla ·prima pagina del giornale romano, si è fatto avanti il •più illustre degli epigoni di Scarfoglio, Alberto Consiglio (che a lui, appunto, è facilmente attribuibile l'editoriale ap- [71] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==