Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

delle Biblioteche del Ministero della P.I. lJniversitarie di nome, sono di fatto pubbliche, aperte cioè a tutti i cittadini. In quanto dotate di opere di cultura generale, cosi da poter soddisfare le esigenze più varie di lettura, esse non possono considerarsi biblioteche soltanto d,i studio. Purtroppo la grave deficienza di mezzi finanziari ne limita oggi l'attività, non consentendo l'acquisto di un maggior numero di opere moderne e, di quelle che si acquistano, non permettendo di averne in dotazione le t:opie che sono necessarie a fare fronte alle richieste in maniera tempestiva. ì\tfa la loro scarsa efficienza dipende precipuamente dalle medesime cause che agiscono in tutte le regioni del Paese: deficienze di struttura, quantitative e qualitative, di personale, di locali, di organizzazione. Manca soprattutto l'organizzazione capillare, che è indispensabile a ogni servizio d'indole pubblica; quelle agenzie o succursali che un centro n·on si nega invece per il commercio e altri serv,izi, secondo esigenze topografiche rionali. Accanto alle biblioteche universitarie, a Cagliari e a Sassari, esistono si molte biblioteche autonome che appartengono a Enti e ad Associazioni; ma il problema, anziché trarne vantaggio, si aggrava e si complica in quanto tale incremento numerico è causa d'una dispersione dei ,pochi fondi disponibili. Quanto, poi, alla situazione generale del servizio di lettura negli altri Comuni della Sardegr1a, occorre dire anzitutto che le bjblioteche pubbliche comunali s·ono pochissime. Solo venti infatti sono i Comuni che ne dispongono: Cag~iari, Carloforte, Iglesias, Oristano, Santulussurgiu, Milis, Ghilarza, Teulada, Sassari, Alghero, Tempio, Ozieri, Bosa, Cuglieri, Tonara, Sorgono, Lanusei, Olzai, Bitti, Nuoro. La biblioteca di Nuoro è costituita da un Consorzio tra il Comune e l'Amministrazione Provinciale. Attualmente, delle biblioteche comunali indicate, sono aperte tutte, tranne quelle di Sassari e di Tempio, la cui sistemazione si trascina da anni. Attività delle altre diciotto: molto limitata, per deficienza di fondi. Nè languono meno le biblioteche popolari, le quali su1perano le trecento unità. Salvo poche, esse anzi non sono vere ·e proprie biblioteche: costituiscono piuttosto piccoli nuclei librari presso associazioni, scuole e parrocchie, di vita effimera e molto precaria. Il loro bilancio non gode di dotazioni finanziarie fisse; al loro incremento provvedono saltuariamente con magri sussidi e con doni modesti di libri il Nlinistero e la Sopraintendenza bibliografica. Venendo a mancare un adeguato apporto di novità librarie, molte sono le biblioteche che, fatti circolare i pochi libri disponibili, finiscono col ridursi a piccoli depositi. Così, mentre le une muoiono, altre nascono con lo stesso difetto d'origine, perciò condannate a eguale sorte. Nè è raro il caso di Comuni che, invece di dar vita ad una unica iniziativa mettendo a profitto i pochi fondi disponibili, si sono dati numerose biblioteche, nessuna delle quali ovvia- [67] Bibloteca Gino Bianco

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