« Lo stato in Italia, sipecie nell'ultimo trentennio, ha istituito scuole e classi non solo non avendo la certezza di essere in grado di farle funzionare in modo efficace,ma avendo la certezza del contrario ... Meglio una cattiva scuola che nessuna scuola... Noi pensiamo ,invece, che bisognerebbe dire: meglio poche scuole, ma buone; che molte scuole, ma cattive ». E ricon·oscendo l'inderogaibilità dell'obbligo costituzionale, cui lo Stato è tenuto, di assicurare l'istruzione dei cittadini soltanto per la souola primaria, il Valitutti esplicitamente osservava: « N.on solo il più largo spazio, ma la più ampia libertà debbono ,esseregaranrt:ite~!l'iniziativa scolastica non statale... Lo Stato deve concentrare i suoi mezzi e le sue opere per giu·ngere ad avere nelle sue scuole la fonte della sua autorità morale e della sua perizia tecnica nel campo dell'istruzione» (Il Giornale d'Italia, 3 sett. u. s.). Tutto ciò nella convinzione che, sotto lo stimolo di u·na scuola statale ad alto livello, si verrebbe a cr,eare un'atmosfera competitiva, per la qua1 le anche la scuola privata sarebbe indotta a compiere un ser10 sforzo di miglioramento. Senonchè è proprio questo assunto ad essere inaccetubile, e ad infìcia·re, quindi, tutta la tesi del Valitutti. Per il fatto stesso di essere equiiparata in toto ,alla sauola di stato, quella privata non ha alcun interesse ad entrare con la consorella in una competizione di qualità; il suo unico, evidente interesse è di attrarre a sè il maggior numero possi1 bi 1 le di frequentanti, sollecitandoli col mir,aggio, vuoi di una carriera scolastica più agevole, vuoi di una pretesa distinzione di carattere sociale, ,per non dire classista: miraggio, com'è noto, in entrambi i casi a'Ssai ben pagato. E qui cade opportuno notare che una delle ragioru che facilitaro110 l'inconsueto suocesso editoriale del volumetto del Breccia fu ·certo costiruita dalla possibilità di usarne come .pietra dello scandalo contro la scuola di Stato. Era, natura'lmenite, una spocu,lazione assai lontana dalle i11tenzioni dell'Autore, e lontana pure dalle intenzioni del Valitutti; ma u·na speculazione alla quale proposte come quelle avanzate da quest'ultimo venivano a dare, insperatamente, autorevole su1 ssidio. Nel caso del Valitutti, 1 poi, è ancora da aggiungere che 'la stessa scelta d·ella sede in cui presentare le proposte in questione 'lasciava adito a dubbi ·più che legittimi. Le colonne del Giornale d'Italia av,evano ospitato ai primi di agosto alcuni servizi sulla sessione estiva degli esami di stato. Interviste a stu- [43] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==