, ria che è potuta apparire addirittura schiacciante e che è stata interpretata come una vittoria ideologica, qu.asi che l'elezione dei dirigenti delle mutue rappresentasse davvero « quel censimento politico della categoria dei coltivatori diretti>> che auspicava l'on. Bonomi su di un settimanale milanese (17 ) ( e ricorderemo, •per inciso, che la stessa interpretazio11e dette a quella elezione la grande stam·pa di informazione, la quale, salvo rarissime eccezioni, rinunciò per quella occasione ad ogni elementare cautela critica). L'ultima << ·battaglia » della « bo11omiana » è ancor,a in corso di svolgimento, e riguarda, come abbiamo ricordato, la estensione della pensione invalidità e vecchiaia ai Coltivatori diretti: questo sarà uno dei motivi della prossima campagna elettorale. Intanto, al Congresso dei dirigenti della Co11federazione, tenutosi i11 Roma nei giorni 2-3 ottobre 1957, è stato indicato il tema degli anni futuri, che si riassume nell'attività di tutela e difesa economica della produzione. A questo punto ci sembra opportuno soffermarci sulla forza e la struttura ,attuale della Confederazione, con una rapida rassegna, i cui dati sono attinti, per la maggior parte, dagli atti ufficiali dell'organi~- zazione e in special modo dalle relazioni che, a firma dell' on. Paolo Bonomi, vengono pubblicate annu,almente in occasione dei congressi nazionali della Confederazione. Nel 1956 la forza dell'organizzazione era rappresentata dalle seguenti cifre: 13.104 Sezioni periferiche, 1.615.214 famiglie associate, con 3.211.139 unità lavor,ative e 7.593.749 unità rapnenti delle commissioni consultive, furono quasi tutti scelti dai prefetti su indicazione << bonomaina ~; i casi di mancata iscrizione nelle liste degli elementi ritenuti insicuri si contarono a decine di migliaia, come pure numerosi furono i casi di inclusione di elementi che non avevano diritto al voto. A protestare non furono solo i comunisti i quali portarono la questione in Parlamento), ma i repubblicani, molti socialdemocratici (energica fu la presa di posizione della UII-Terra) e perfino alcuni liberali. Tutto ciò fra il silenzio della grande stampa di informazione che, salvo qualche rarissima eccezione (La Stampa di Torino, ad esempio, che raccolse le proteste di agricoltori piemontesi), era tutta intenta ad esaltare il protagonista di quella che fu presentata all'opinione pubblica come una battaglia contro il co• . murusmo. ( 17 ) Oggi, art. cit. Bibloteca Gino Bianco
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