Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

evoluzione, e traeva, dal clima del dopoguerra, nuovo impulso l'aspirazione dei ceti bracciantili al possesso della terra (8 ). La prevalenza dei coltivatori diretti quindi si presentava più netta cl1e in pass.ato, rispetto alle altre categorie rurali; ed è un ceto, questo dei coltivatori diretti, che la res,ponsabilità della conduzione dell'azienda e la diffusione dell'istruzione hanno reso via via più consapevole delle proprie necessità ·ed aspirazioni. L'idea dj riunire in un'unica organizzazione la mass~ dei contadini imprenditori, e di distinguerla dai sindacati dei lavoratori agricoli, s'accompagnò, d'altro canto, ad un'acuta intuizione della condizione dei ceti rurali dopo due guerre, varie crisi economiche e l'autarchia. La categoria dei coltivatori diretti resta poco definita da un punto di vista classista; la sua composizione è estremamente varia, e non b.asta a fissarne i caratteri il rapporto lavoratore-impresa contadina; il quale rapporto può essere di natura diversa se ci troviamo in presenza di piccoli proprietari o di mezzadri, fittavoli, compartecip,anti. Varia è anche la condizione dei contadini imprenditori da regione a regione, potremmo aggiungere da · paese a paese, per tradizioni, costumi, livelli di vita, istruzione professionale. Insomma, nella composizione di questo ceto si riflette il quadro complesso dell'Italia rurale, con i suoi mille problemi e le diverse realt~. P.arlare di unità della categoria, date queste condizioni, potrebbe sembrare azzardato; e del resto, i ceti contadini, ove si prescinda da quelli bracciantili, hanno sempre avuto scarse tradizioni sindacali e politiche, confusi tra la piccola ·borghesia e il proletariato rurale, partecipi a volta a volta dell'una e dell'altra; ma, fra tanta varietà di elementi e di aspirazioni, non è difficile scorgere alcuni interessi comuni a tutti gli ( 8 ) Dati sul moto di evoluzione delle èlassi contadine si trovano nel recente volume di Mario Bandini: Cento anni di stori·a agraria italiana (Ed. 5 Lune, 1957). Al censimento del 1951 la popolazione contadina è risultata così ripartita: condut 4 tori coltivatori (1naséhi), n. 2.275.000; coadiuvanti (maschi), n. 1.844.000; dipendenti (maschi), n. 2.005.000. _ Da recenti studi sui tipi di impresa nella agricoltura italiana, condotti sotto la direzione di Giuseppe Medici, è risultato che l'impresa contadina interessa ora circa il 50 % della superficie produttiva dei terreni di proprietà privata. (Impresa di proprietà cont.: 16 o/~; n1ezzadria: 17 %~ impresa capit. a sal.: 17 %; compart. in terreno non appoderato: 11 %). [15] · Bibloteca Gino Bianco

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