Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

Il primo dopoguerra tuttavia fece registrare una notevole attività dei cattolici nelle campagne; specie dopo che, con la nascita del Partito popolare, venne fatta valere in sede politica l'esigenza della diffusione massima della proprietà contadina e si cominciò a considerare la condizione dei piccoli proprietari, dei mezzadri e degli affittuari, come bisognevole di assistenza. Dopo la caduta del fascismo sono ancora i cattolici che si mostrano più solleciti delle condizio11i e degli interessi dei piccoli proprietari e in genere dei lavo,ratori agricoli non subordinati; nasce così la Federazione (poi divenuta Confederazione) dei Coltivatori Diretti per -iniziativa di un gruppo di sindacalisti che sì raccoglie intorno al dr. Paolo Bonomi. Essa, come abbiamo già sottolineato, costitt1isce il primo tentativo di raggruppare, in un organismo autonomo, tutti i coltivatori diretti, sia proprietari che mezzadri ed ~ffittuari (7 ). È interessante notare che la situazione delle campagne e la configurazione dei ceti agricoli, quali si presentavano in questo seco.ndo dopoguerra che ha visto nascere la nuova organizzazione, er.ano ben diverse da quelle di 35-40 anni addietro. Senza addentrarci in un esame del processo evolutivo dell'agricoltura e della popolazione rurale in Italia, si impongono qui µ}cune osservazioni sulla situazione dei ceti rurali. Anzitutto va considerata la diffusione della piccola proprietà e, in conseguenza, l'aumento del numero dei piccoli proprietari; ma, dove i contadini non erano ancora entrati nel possesso della terra, si era sviluppato il sistema della conduzione familiare, con la fissazio11e sulla terra di contadini imprenditori legati a contratti agrari. La struttura dei ceti rurali, pertanto, aveva subito una modificazione profonda, mentre subivano ulteriore acceler.azione qt1ei fenomeni che avevano presieduto alla loro ( 7 ) Giova ricordare tuttavia che una Federazione Nazionale Fascista Proprietari e Affittuari Coltivatori Diretti era stata istituita con deliberazione del Comitato Corporativo Centrale il 9 aprile 1934, nel quadro della Confederazione fascista degli agricoltori. Detta Federazione, benché godesse di << autonomia >>, definiva già i limiti della categoria come verranno poi fissati dall'Organizzazione << bonomiana '>. Si veda in proposito la relazione del suo segretario dr. Attilio Cervi, al I Consiglio nazionale della Federazione fascista Coltivatori Diretti, in data 29 aprile 1936. . [14 l Bibloteca Gino Bianco

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