Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

Accanto a questa plebe ( << l'aspetto antico di Roma ») vive - e qui Gadda raggiunge vette altissime di rappresentazione - la borghesia della città quella il cui carattere etnico e la cui provenienza sono i più vari: gli impiegati della burocrazia piemontese che costruiscono via Cavour e via Merulana ad immagine di certe fette delle loro città per lenire la nostalgia del distacco dall'ambiente di origine, i funzionari di polizia ed il nuo- , vo ceto impiegatizio meridionale che portano a Roma la loro povertà ed il loro acume, la loro tristezza ed il tono da « doppiopetto grigio». È una diversa realtà sociale che Gadda individua e colloca topograficamente nell'isola attorno alla Stazione Termini: L'Esquilino, via Merulana, via Giolitti. Con questi << nuovi arrivati » vivono i neo-borghesi romani << quelli de doppo er '70 », « li signori novi der commercio», << la ggente der generone». Tra questi, Gadda ha scelto i personaggi del suo racconto: il sor Balducci, la signora Liliana, il commissario Ingravallo, Giuliano Valdarena. Ma si tratta di personaggi veri e propri? Abbiamo dei dubbi in proposito: nessuno d'essi ha quel necessario margine di autonomia perchè se ne possa parlare come di un personaggio. Ed anche la vicenda (un furto ed un omicilio successi una di seguito all'altro, nello stesso palazzo e la ricerca coronata da successo del colpevole) niente ha di tradizionale nel suo sviluppo. Per es., la parte che riguarda la ricerca del colpevole in una borgata di Roma vicina ai Castelli, potrebbe benissimo - per lo svilupparsi in essa di osservazioni, sentimenti, caratteri di grande respiro - stare a sola e costituire un .. racconto giustificato nelle premesse e capace di perfettamente concludersi. Ciò che resta in primo piano è il mescolarsi dei dialetti, delle forme lessicali di << gergo » da cui Gadda riesce a trarre effetti a volte ironici, a volte tragici, a volte ferocemente sarcastici per poter comporre poi - grazie a questi effetti - un quadro radiografico della realtà, che porti in primo piano i vizi, le tare segrete, i complessi dolorosi degli uomini, le magagne sociali. E tale è l'impeto, e la profondità del1' analisi che questa si estende oltre la cerchia delle antiche mura romane e diviene l'atto di accusa di tutta la società italiana al tempo del fascismo. Roma, anzi in questo quadro, acquista solo un significato esemplare, venendo colta agli albori di quella degenerazione burocratica e godereccia che alimentata dal << regime» proseguirà, mutando taluni aspetti ma rimanendo sostanzialmente immutata la ragione, anche nel dopoguerra al punto che Roma assumerà ai giorni nostri, ad opera di scrittori e moralisti il significato di << luogo in cui, in forma macroscopica, si colgono alcuni fondamentali difetti della società nazionale ». Ecco come Gadda parla del << clima » politico cittadino: << Erano i primi boati, i primi sussulti a Palazzo, dopo un anno e mezzo de novizio del Testa de Morto in stiffelius o tight; ereno già !'occhiatacce, er vommito de li gnocchi: l'epoca de la bombetta, de le ghette color tortora stava se po dì pe conclude; co quelle braccette corte corte de rospo, e queli dieci detoni che cascaveno su li fianchi come du rampazzi de banane, come a un negro co li guanti... Le opinioni del mascelluto valicavano l'oceano, la mattina alle [124] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==