Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

ge alle estreme consegueneze la sua cer scienza storicistica, di cui invece si serve per costruirsi una fatalistica e sc.oraggiata filosofia della storia: << Les rois triomphent du pape, le peuple abat les rois, mais se laisse reprendre le pouvoir par les pretres ». Il suo laicismo, poi, non è che la veste esteriore di un rancore profondo ed intellettualistico contro i monaci e le << sottes vierges » che distrussero la sensuale solarità del culto pagano. A questo punto potrebbe richiedersi all'Autore un più deciso giudizio politico; ma il Vailland neanche lo lascia scorgere, intento com'è a compiacersi di questa sua problematica creatura, la sola a sottrarsi al gioco esasperato delle passioni, alle rivalità di interessi, alla insoddisfatta cupidigia del sesso. Di fronte a lui, ma a lui estraneo, l'amaro simbolismo de << La Legge ~: la gara crudele che occupa le 1 unghe sere della gente di Manacore, il gioco in cui chi prevale ha << le droit de dire et ne pas dire, d'interroger et de répondre à la piace de l'interrogé, de louer et de hlamer, d'injurier, d'insinuer, de médire, de calomnier et de porter atteinte; les perdants, qui subissent la loz·, ont le devoir de subir dans le silence et l'immobilité ». L'amarezza delle cose dette, degli affronti subiti, contribuisce a rendere ancora più squallido il grigio paesaggio morale di questi uomini che non conoscono altre soddisfazioni, altri piaceri, se non quelli di un eccitato e sterile discorso erotico; discorso che potrebbe avvicinarsi a quello sapientemente parodistico del Brancati, se non fosse permeato di un sadismo tutto cerebrale, di reazioni e complicazioni assolutamente improbabili per una società in cui l'ossessione del sesso, pit1 che da inibizioni di carattere etico-religioso o - peggio - da una sensualità stanca e sofisticata, è causata dall'estrema difficoltà degli incontri. E questo è forse il difetto più grave del libro, che pure vuole essere una testimonianza realistica sulla provincia meridionale, o su quella parte di essa più facile al pregiudizio, fragile nelle strutture, disposta ad ogni comprornesso, trasformista e cinica, ignorante e primitiva. Un'Italia provinciale estranea alla civiltà moderna, anche se conosce il Be-bop o - come a Manacore - impazzisce per il bridge e sogna grosse speculazioni turistiche. · A parte l'accentuazione di certi aspetti erotici della vita paesana (anche se la definizione di « Balletto erotico », proposta da qualcuno, ci sembra eccessiva e superficiale), il libro del Vailland è improntato ad una rigorosa e controllata documentazione; soltanto in casi rarissimi le sollecitazioni di una fantasia esuberante riescono a prevalere sulle esigenze imposte dalla costruzione realistica dell'opera. La tozza figura di Matteo Brigante, le sue poche rudimentali convinzioni ( << la societé humaine, telle qu'il la connazt, fortement charpcntée et hiérarchisée, constitue à ses jeux une preuve z·rrefutable de l'existence de Dieu qui la couronne et la clot, comme le soleil-lion à midi couronne et clot le baie de M anacore »); il debol~ e deluso pretore ( << Un des dix. mille magistrats i·taliens qui ont com mencé un ouvrage plein d'idées origina/es sur un point de l'histoire du droit, et qui ne l' achèvera jamais »); Francesco e Ruggero, per molti aspetti assai vicini a certi giovani di Fellini; ogni presenza, personaggio o soltanto comparsa si inserisce in [121] Bibloteca Gino Bianco

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