Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

civili, 10Vesi tenga •presente che nel Mezzogiorno - e non soltanto nel Sud d'Italia - si nasee, ci si sposa e si muore in Chiesa, quali che siano le idee politiche professate (1 ). Le ca11sedel fenomeno vanno ·pertanto attribuite - conforme le conclusioni dell'inchiesta condotta dallo Schmitt-Eglin - al repentino sovvertimento di valori in conseguenza delravvento della civiltà del macchinismo in una zona rurale a strutture sociali ed eco11omiche arcaiche e desuete, e alla sc,arsa preparazione e vitalità religiosa segnatamente del ceto operaio. La religione presso la maggioranza è soltanto esteriore e tradizionale: ben 60 operai, pur professandosi cattolici, nel questionario distribuito hanno prospettato dubbi ed incertezze circa le domande loro rivolte se l'anima sia immortale oppure se esista il Paradiso, quando non hanno risposto addirittt1ra negativamente, pag. 10 della Relazione). D'altra 1>artela situazione è irreversibile; mentre il salario di un bracciante agricolo con moglie e due figli a carico, compresi gli assegni familiari, ascende a 22.431 lire mensili, la paga di un operaio dell'industria è a parità di condizioni, di lire 38.163; va tenuto presente, inoltre, che le possibilità ·d'impiego del bracciante sono limitate ad alcuni periodi dell'anno; di qui le ragioni per cui l'esodo dalla campagna verso Crotone appare in continuo aumento e, in contropartita, nessuno intende compiere un cammino a ritroso ritornando al lavoro dei campi, giudicato, e a ragione, svantaggioso economicamente e moralmente. ( 1 ) Tuttavia non si può negare che nella « preferenza » dimostrata verso i matrimoni civili influiscano anche ragioni di carattere economico e sociale, quale gli assegni familiari, le necessità di evitare trasferimenti, la richiesta di abitazioni, e via dicendo. Si tratta, però, a nostro avviso unicamente di «concause~ e, comunque, di situazioni diverse da quelle verificatesi nel Mezzogiorno in altra epoca, allorchè, ad esempio, prima del matrimonio ~ concordatario > gli emigranti contraevano sponsali unicamente civili avanti la loro partenza, senza coabitazione, salvo << perfezionare » , le nozze in un successivo periodo, al ritorno in patria, attraverso il n1atrimonio religioso. · Non va taciuto, però, che anche nel caso di matrimoni civili successivamente re• golarizzati religiosamente, si tratta secondo la Chiesa ognora di atti riprovevoli, e che pongono gli sposi fuori della comunità dei fedeli ( << La Chiesa riguarda come pubblici peccatori gli sposi cattolici che osassero contrarre civilmente, sia pure con intenzione di celebrare in appresso il Matrimonio religioso»). [115] Bibloteca Gino Bianco

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