1948 » 12 1949 >> 38 1950 >> 57 1951 » 49 1952 » 91 1953 >> 54 1954 » 72 1955 » 57 1956 >> 67 Si tratta, insomma, dal 1945 al 1956 di ben 516 matrimoni civili, di cui 281 contratti da operai; ove si consideri, pertanto, che nel medesimo periodo i matrimoni sono stati 2.160, si vedrà che le nozze civili ascendono ad una percentuale del 25 per cento, di cui la metà tra lavoratori addetti al]e industrie (nel 1952 i matrimoni civili risultano addirittura 91 contro 42 celebrati con il rito religioso). Il fenomeno appare tanto più sorprendente, in quanto nel Sud d'Italia le nozze soltanto civili sono assolutamente fuori dalla tradizione, appaiono piuttosto che un sacrilegio, addirittura un «nonsenso». Anche in Crotone del resto, la tradizione era orientata sino ,a pochi anni or sono anaìogamente che nell'intiero Mezzogiorno: dal 1930 al 1945 in quella comunità i matrimoni civili sono stati appena 19; nè sulla popolazione della cittadina calabrese riescono ad esercitare influenza - come nei casi sopr.a citati di paesi prossimi a grandi città - modi ed abitudini di eve1ituali metropoli vicine: Crotone è distante settanta chilometri all'incirca da Catanzaro; la mobilità, poi, della popolazione sareb-be minima dato che, almeno per quanto riguarda gli operai della Montecatini e della Pertusola, quasi tutti risiedono in Crotone << e per i tre turni quotidia11i di lavoro si spostano dal centro abitato ai complessi industriali da essodistanti circa due chilometr1 con autobus della Montecatini riservati a soli-operai. La maggior p.arte degli operai delle industrie crotonesi ... non evade da Crotone nei giorni festivi e in generale nel periodo delle ferie ». Vi sarebbe da tener conto, è vero, della propaganda dispiegata d,all'amministrazione socialcomunista che controlla il comune da nume- • • rosi anni; ma, per quanto suggestiva essa possa essere, risulta insufficiente, a nostro avviso, a spiegare lo straordinario incremento dei matrimo11i [114] Bibloteca Gino Bianco
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