Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

ai suggerimenti della esperienza artistica. Trasferendo, per maggiore chiarezza, questo concetto nell'esempio pr.atico, ·basterà riconoscere come non sia sufficiente che i soprintendenti collaborino alla redazione dei piani regolatori apportando una richiesta che da altri può essere assai scarsamente sentita e quindi .accettata a malincuore. È necessario che il rapporto tra ambiente storico e vita nuova sia riconosciuto da tutti i pianificatori come un dato fondamentale e positivo che li impegna ad una coscienza di cultura; intesa nel significato più ampio, cioè storico, e non solamente estetico od economico. So che le parole << pianificatore, pianificazione » possono riuscire sgradite ed io condivido in pieno il sentimento che induce a considerarle con sospetto; ma qui non si tratta, come altrove, di pianificare le fedi e le coscienze; si tr.atta solo di dettare le direzioni che meglio convengono a quelle correnti di rapido incremento della vita urbana che, se non controllate, minacciano l'esistenza stessa delle città come un insieme umanamente accettabile. Si pensi che persino gli Stati Uniti, e cioè il paese più spiccatan1ente individualista, riconosce ed accetta, oggi, la necessità della pianificazione urbana. Urbanistica significa armonica sintesi di vita associata ed anche l' ambiente dell'arte e della storia non può fare eccezione a questa sintesi; il che vuol dire che essa sarà irreparabilmente perduta se tale sintesi non sarà realizzata. E l'esempio più efficace, ed insieme doloroso, di questa non risolta unità ci è dato dallo spettacolo dei nostri centri ,antichi; che è quanto dire di quasi tutta Italia: qui lo scempio dell'ambiente va di pari passo con il fallimento dell'urbanistica. La direzione sbagliata che è stata assegnata alle correnti del traffico ha la sua origine nella improvvisazione di soluzioni parziali e rimedi.ate con cui si è negata l'esigenza stessa di una visione unitaria e coerente quale è quella del piano urbanistico. D'altra parte, il fatto di essere convogliata in una direzione errata non potrà togliere .alla corrente l'impulso vitale che l'ha comunque determinata; così che esso travolge fatalmente, se pure bestialmente, le immagini che ci sono care, ad onta dì tutte le norme e di tutti gli interventi tutorii. Insomma non è più possibile parlare di ambiente quando una nuova strada è praticata attraverso il centro antico alterandone l'organismo col pretesto di collegare due zone periferiche e migliorare le locali condizioni del traffico. Non è possibile salvare l'ambiente ripetendo e continuando, in proporzioni maggiori, gli errori compiuti cinquanti o sessant'anni fa. E, si badi bene, [87] .BiblotecaGi o Bianco

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