Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

sista proprio nel fare funzionare quella tale molla che più definirsi di indi~ gnazione o, se si preferisce, entusiasmo morale. Intanto gli scempi ai quali assistiamo hanno raggiunto una tale gravità e diffusione da scuotere anche il pessimismo più rassegnato; tant'è vero che il governo ha sentito la necessità di affidare la cura del problema ad una commissione mista di parlamentari e di esperti che porta il titolo di Commissione parlamentare << per la tutela del paesaggio e per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale». Per conto mio avrei prefe- · rito non si parlasse anche di «valorizzazione», parola che, oltre tutto, è assai brutt.a. Ognuno sa, in ogni caso, che il mettere in valore le cose del1' arte e della cultura non è compito parlamentare e che ogni tentativo in questo senso fa sudare freddo invece che indurre a bene sperare. Se invece' si tratta solo di tutela non si può non considerare giusta una iniziativa del genere; v.a però rilevato che la composizione della Commissione presenta inconvenienti tali da minacciare il risultato stesso dei lavori che si vanno svolgendo. La Commissione è composta da venticinque parlamentari (quasi sempre assenti, fatta eccezione del presidente) e venticinque esperti dei quali quattro professori universitari e ventuno funzion.ari; appare dunque evidente come la schiacciante maggioranza di questi ultimi sia destinata a determinare il carattere stesso della riforma che ci si propone di compiere. Ricordiamo che tale composizione è stata aspramente biasimata dalla stampa non conformista. Essa ha detto, ad esempio, che l'Amministrazione delle Antichità e Belle Arti non poteva non essere considerata responsabile, non foss'altro per la sua supin.a acquiescenza, di molta parte dei danni che sono stati arrecati, in questi ultimi tempi, ai nostri centri antichi, e che i nostri ministri, mentre danno inizio al loro programma con chiari propositi di riforma, finiscono sempre col farsi zelanti sostenitori delle ragioni della burocrazia. Del resto anche la composizione delle Commissioni del Consiglio superiore lascia a desiderare nello stesso senso. Tali commissioni, si badi bene, pronunziano pareri soltanto consultivi; il che vuol dire che il ministro, o chi per lui, può sempre decidere in senso contrario. Tuttavia, per maggior garanzia dei poteri dell'amministrazione, ogni Commissione è composta da tre funzionari e due membri estranei i quali sono destinati, in casi di controversia, a rimanere sempre in minoranza. In p.articolare, la Commissione che si occupa del restauro dei monumenti e dell'urbanistica I [84] Bibloteca Gino Bianco

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