, cato, sicché si passerà dai 2 miliardi e mezzo di oggi a quasi 11; e) il reddito fondiario salirà da quasi due miliardi a circa 9; d) la mano d'opera da 12 mila u.nità a oltre 48 mila; e) il bestiame da 30 mila capi grossi a 60 mila. Non trascurabile il dato che al Fisco sarà possibile attingere gettiti moltiplicati, e così sarà rimunerato lo sforzo finanziario dello Stato. Se ne avvantaggeranno, inoltre, indirettamente gli artigiani, i commercianti e i piccoli industriaii si slargheranno le possibilità d'immigrazione nell'Isola. Sarà bello, infine, il paesaggio nuovo: una pianura ubertosa con l'uomo al sicuro dalle sorprese delle stagioni e contento della sua fatica. E se, 25-30 anni rappresentano il ciclo di tempo necessario per realizzare tutto il programma, i risultati intermedi dei vari lotti eseguiti consentono di far prevedere pri1ni tangibili benefici a più breve scadenza. E di essi torneremo ad intrattenerci su queste pagine. SALVATORE CAMBOS u Un investimento a fondo perduto E' ormai acquisito - a,lmeno come dato impostosi alle esperienze sociologiche - che le possibilità e i segni di una positiva evoluzione per cui la cultura di massa torni a convertirsi in viva e umana cultura popolare vanno ricercati proprio nei paesi in cui il processo di industrializzazione della cultura è più avanzato; e non in quelli, come il nostro, in cui il compromesso fra l'industria e l'artigianato (ne son prova sufficiente i recenti sviluppi del nostro cinema) non può no,n dare il risultato negativo di un artigianato involgarito e di una industria gracile. Ed è chiaro che da qua,lche tempo ormai il cinema americano di grande serie sembra av r superato l'impasse della decadenza della commedia brillante, con una produzione la cui elementarità si presta talvolta ad essere riscattata dalla grazia del fiabesco, ed accanto alle bellissime principesse di cartapesta con1e Grace Kelly può schierare personaggi dall'incontrastata seduzione ed autenticità folkloristica - poichè in essi la contempora1I1ea mitologia del sesso diventa veramente folklore - come Marylin Monroe. Mentre da noi veri esponenti di una grande tradizione popolare, come Eduardo De Filippo, sono rimasti prigionieri del successo e perciò delle esigenze di un mercato medio che da un lato pretendeva si addomesticasse e patinasse quello che era un gusto popolare autentico, in modo da renderlo l'ideale della domenica familiare romana o milanese, dall'altro non gli offriva certo le possibilità di provarsi nel prodotto di alta serie (il prodotto di serie per noi era stato il film di Totò) e gli ostacolava anche con la sua freddezza quella via che a nostro parere resta la p1 iù consona al genio di quest'artista del teatro classico. [75] Bibloteca Gino Bianco
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