Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

sostenuta dai niceforiani per spiegare la piaga del banditismo che af fliggeva una parte ristretta dell'Isola: una tara della razza). Più attenta e persuasiva la tesi del Cattaneo. Scrive egli, infatti, n ella sua « Semplice proposta per un presunto migliorame11to generale dell'isola di Sardegna » : « È fallace l'opinione, accarezzata da molti spettabili pensatori, che la natura dei paesi fa la natura dei popoli. Esperienza costante insegna che l'uomo comincia a farsi il suo destino col lavoro della sua mente , misto di fatti e di fantasie, e che il progresso consiste nel ritemprare gradatamente il .pensiero dei popoli ai fatti che li circondano, e nel conciliare l e ideali preconcezioni con gli incerti della natura, di cu~ troppo tardi si avved ono ... ». Che cosa .s'intende per « Campidano»? È sinonimo, per i Sardi, di vasto campo pianeggiante. Nel territorio sardo esistono tre cc campidani », détti, dal loro maggiore centro abitato: di Cagliari, di Oristano, di San Gavino; tre comprensori, di epoca quaternaria. Chi esamini una carta d'insieme della Sardegna vede il tutto come una striscia lunga, pianeggiante, la qu ale, con direzione nord ovest-sud est, si stende da Oristano a Cagliari. Tutta questa piana che chiameremo « il Campidano » ha una superficie di circa 130 mila h. e rapprese11ta da sola il 40 per cento delle zone pianeggianti dell'Iso la. Un corpo unico, continuo, che si presta allo sviluppo agricolo. Contro le esage- ~ razioni lecite solo sui palchi degli aedi a titolo di passatempo, questa « polpa » della Sardegna non merita per ora il titolo di terra felice. Titolo che le spetterà, se mai, fra un trentennio. È in corso, infatti, un'opera grandiosa. Si preparano tre serbatoi de l fiume che, nel suo nome di radice palesemente latina, suggerisce l'ide a di un volume di acque solenni: il Flu1nendosa. Questo fiume, terzo dell'Is ola per l'ampiezza del bacino imbrifero (1826 Kmq.) si presta, con i suoi affluenti, ad alimentare tre serbatoi, i quali saranno integrati da altri sei, ch e raccoglieranno le acque dei rii Flumineddu, Lenì, Guttureddu, Flumini Mannu, l\1annu di San Sperate, Mogoro. Seicento milioni di metri cubi di ac qua che }J0tranno irrigare i tre Campidani. Una rete di vie irrigatorie (alcune migliaia di chilometri) corredata di reti di canali colatori, che smaltiranno sop rattutto le eccedenze delle acque piova11e. Il Flumendosa darà vita a quattro centrali elettriche che produrranno 145 milioni di Kwh: l'energia, però, sarà disponibile soltanto durante la stagione irrigua, in quanto le acque sarann o desti- ,nate con precedenza assoluta all'irrigazione. Energia, inoltre, da destinare agli agri col tori. • Occorre, naturalmente, dare tempo al tempo. Un'opera così vasta, c omplessa e impegnativa, che è già be11 avviata, non può essere eseguita se non a lotti; e non potrà essere portata a ter1nine prima di 25-30 anni. I calcoli più prudenti conducono a prevedere: a) che la produzione lo rda vendibile verrà quadruplicata, passerà cioè dai 10 miliardi odierni ai 40 miliardi di domani; b) che il lavoro verrà retribuito meglio: sarà quadrupli-- [74] Bibloteca Gino Bianco \

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