avanti la rifor1na agraria e di compiere uno sforzo unitario in difesa dell'auto11omia) e nell'affer1nazione di altri deputati dc, già esclusi dalla lista concordata, come l' on. ''incenzo Carollo e, soprattutto, l' on. Claudio Maiorana, quale esponente delle categorie economiche siciliaJne facenti capo alla Sicindustria (l'esclusione dell'on. Carollo era stata chiesta esplicitamente dai mo11archici in considerazione della coraggiosa posizione antimonopolistica e a favore dell'ENI sostenuta dal giovane deputato dc). Si notava i,noltre che ad uno dei maggiori candidati della lista concordata, il << fanfaniano )> on. Lanza, per il quale aveva votato compatta tutta la destra, erano venuti a mancare 10 voti di dep,utati dc. Quando si passava all'elezione degli altri tre assessori effettivi, fra i dirigenti dc, e negli ambienti socialdemocratici, }iberali e monarchici, si aveva la netta impressio,ne che la formula « centrista » concordata era oramai in frantumi, poichè l'elezione del candidato liberale e di quello socialdemocratico appariva improbabile, mentre sempre più pro•babile appariva l'elezione di candidati non ufficiali. Allora l'on. Restivo·, dopo febbrili consultazioni con i dirigenti del partito Gullotti e Gioia, che nel frattempo si erano p,recipitati a Palazzo dei N orma,nni, otteneva una breve sospensione della seduta per dar 111odoal direttivo del gruppo di convocarsi d'urgenza. .. La riunione del direttivo si svolgeva in un'atmosfera concitata. Contro l' on. Alessi, che cercava di far accogliere il « pronunciamento» dell'Assemblea e richiamava l'attenzione dei colleghi sulla crisi interna del partito, J)revaleva la direttiva dei dirigenti « fanfaniani » e dello stesso Restivo, di i111porreagli on.li Milazzo e Maiorana di dimettersi da assessori per disciplina di partito. Riaperta poco dopo 1nezzanotte la seduta e riprese le votaz,ioni, veniva a mancare (e non casualmente certo) il numero legale, per l'assenza di tutti i deputati del centro e della destra. Vista la vanità degli sforzi fatti (tra i quali è da annoverare l'intervento dello stesso cardinale Ruffini sollecitato da Restivo) per far dimettere gli assessori << non concordati », l' on. La Loggia · ii 24 partiva per Roma, per informare i dirigenti nazionali della D.C. di quanto era avvenuto a Palermo. Dopo le consultazioni romane di Piazza del Gesù, la · crisi si concludeva il 30 novembre con un piccolo colpo di scena. Infatti, al posto concordato in p~ecedenza per il socialdemocratico on. N apo,li, veniva eletto, quando si riprendevano le votazioni per gli assessori, l'on. Carollo, che, come abbiamo detto, è un « uomo di punta n della DC, ben noto per la sua fiera opposizione contro la destra economica siciliana. Carollo, però, rinunz: ava al mandato « per noq consentire n - come egli stesso ebbe a dire - « una erronea interpretazione della formazione gover,nativa, e per. non consentire che in Sicilia la Democrazia Cristiana possa approfittare di una circostanza come questa per creare una situazione politica aperta a destra ». Solo in seguito alla rinunzia dell'on. Carollo veniva quindi eletto il candidato so- [72] BiblotecaGino·Bianco
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