Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

liardi del fondo di solidarietà, ottenuti proprio per l'efficace azione del governo regionale. La richiesta dei comunisti di portare in aula la discussione sul programma àei lavori pubblici derivante dal fondo dei 75 miliardi aveva i111veces,econdo il Presidente della Regione, causato un ritardo dannoso. Alessi difendeva ancora l'operato degli altri Assessorati. Per quanto riguarda così la questione dell'ENI, egli difendeva il suo governo dall'accusa di volere mettere tale Ente in posizione di _inferiorità per le ricerche petrolifere: il governo regionale, affermava, può però trattare con l'ENI solo attraverso i suoi ·organi responsabi,li. L'indirizzo antimonopolistico del governo veniva attestato, seco,ndo Alessi, dalla politica largamente favorevole all'ESE. Ma anche sul ritardo nella legge per l'industrializzazione il governo non si sente respo 1 nsabile, avendone J)resentato il progetto 15 mesi fa; mentre ascrive a suo merito le leggi di polizia e di riforma mineraria e lo studio del cc piano quinquennale ». Nel campo finanziario il Presidente riassumeva i,n un solo dato la suia politica: 87 miliardi di pagamenti effettuati. Ricordava poi le leggi sullo zolfo, la riforma amministrativa, le norme di attuazione e tutta una serie di altri provvedimenti che renderebbero infondati i motivi addotti dalle mozioni di sfiducia. L'on. Alessi concludeva il suo discorso di difesa affermando che, ,nell'atteggiamento che si era venuto a manifestare in quella seduta, era piuttosto da riconoscere, a suo avviso, un duplice sforzo: diretto al tempo stesso alla conquista. del governo e a non voler soddisfare la legittima ambizione di chi ha compiuto in pieno il suo dovere stando al governo; e riaffermava infine 12 validità della formula del cc centro democratico », cui si era ispirata la sua formazione governativa, come la sola che mirasse all'effettivo benessere della Sicilia. Si apriva quindi la votazione st1lla mozione delle sinistre (scelta dallo stesso Alessi) che era stata modificata con questa aggiunta: « Invita il governo a dimettersi anche nell'eventualità che il bilancio venisse approvato ». Messa ai voti la mozione per appello nominale, si avevano i seguenti risultati: presenti 85, favorevoli i 26 deputati comunisti e monarchici; contrari i 47 deputati della D.C., i missini, e· 1 indipendente di destra. Si astenevano i socialisti e àue indipendenti. Malgrado questa grande maggioranza, era facilmente intuibile che, passando al voto sul bilancio 1 , avrebbero votato contro i socialisti e alcuni indipendenti; e, anche aistenendosi i missini, le sorti del governo Alessi restavano affidate ai « fra,nchi tiratori » della Democrazia Cristiana. I quali entravano appunto in azione nella votazione a scrutinio segreto. Il voto segreto sulla legge sul bilancio dava i seguenti risultati: 43 voti contrari, 38 favorevoli e 7 astenuti. Votavano cointro i 29 comunisti e socia .. listi, i 6 monarchici e 3 indipendenti. Si astenevano i deputati del MSI'! [69] BiblotecaGino Bianco

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