I .. e che anzi essa preferisca lo stat1.ts quo: perchè se la crisi dei comunisti va incontro agli interessi politici della dem,ocrazia italiana, se non altro }Jerchè sdrainmatizza la situazio;ne, e le ca1npagne elettorali, essa probabilmente no11 reca altrettanto conforto agli interessi elettorali immediati della Democrazia Cristiana, alle fervide aspettative fanfaniane di un rinnovato 18 aprile. Sembrerebbe che questo dubbio risulti confermato da recenti episodi in seno agli apparati e al gruppo parlamentare del partito di maggioranza relativa. Ed è qui, qui soltanto, che possono trovare nutrimento le speranze dei frontisti. n. d. r. Il paesaggio e le cose belle Oltre un anno fa a palazzo Caetani, in via delle Botteghe Oscure, nacque l'Associazione cc Italia nostra » per iniziativa principalmente di Hubert Howard ed Elena Craveri. Essi avevano constatato, parlando con amici e conoscenti, di non essere i soli a ~eoccu 1 parsi del più o meno lento sfa,celo a cui sembra siano condannate le cose belle in Italia. E più si parlava e più ci si convinceva che non era detto che proprio in Italia non si dovesse riuscire a fare una associazione per la difesa del paesaggio e delle cose d'arte, come ce n'è in altri paesi civili. Si cominciò a studiare il Natio'rnal Trust e, nello entusiasmo per quello che tale associazione di privati è riuscita a fare in Inghilterra, ci si vedeva capaci di restaurare tutte le· ville venete, e magari di installarvi piacevoli pensioni e hotels) o di lanciare serie innumerevoli di carto,line illustrate che, fatte con gusto, offrissero la possibilità di avere un ricordo delle cattedrali pugliesi a chi si rechi laggiù e uno stimolo per chi potrebbe recarvisi; ci si vedeva capaci di influenzare il Ministro del Tesoro perchè diminuisse le tasse a chi spende in restauri (già c'è una legge Tremelloni che le diminuisce del 5%; ma, a quanto pare, non è sufficiente) oppure le ~asse di successione... Tutti questi progetti, e innumerevoli altri, venivano fatti in riunioni dove l'esiguo numero dei p•artecipanti, amici e conoscenti, doveva essere una garanzia dell'effettivo desiderio di prendere parte all'organizzazione. Ma si finiva per fare castelli in aria, e concludere poco. Un passo decisivo fu l'elaborazione dello statuto ad opera dell'avv. Piccardi, che con la sua presenza portava una nota di busin·ess e di realismo alle riunioni, una nota che fu mantenuta da 'Filippo Caracciolo, divenuto deus ex machina del.l'associazione. Egli infatti offri ospitalità, in un ufficio dell'ACI, alle scartoffie che incominciavano ad ammucchiarsi; e anzi un funzio,nario dell'ACI stesso, con amore per l'arte veramente esemplare, si offrì di sobbarcarsi la segreteria. Nel frattempo c'erano stati gli abboccamenti con Zanotti Bianco che, [64] Bibloteca Gino Bianco
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