sarebbero impegnate « strumentalmente ». Per intanto queste forze laiche possono vantare all'attivo del proprio bilancio politico il progredire della crisi del cc meridiona~ismo di complemento », del frontismo a direzione comunista, del reclutamento di frangie paracomuniste: perchè dalle stesse parole di Amendola viene ora la confer1na di qu.anto scriveva1no nell'agosto del '55; che cioè « il meridionalismo comunista e paracomunista ha ormai esaurito il suo slancio e rima11e fermo ai confini segnati dalla intelligenza clcmocratica dei vituperati mi1tori ». Anzi, quello slancio ormai spento, i comunisti devono prendere atto di arretramenti elettorali (Sicilia, 27 maggio) e politici (accuse dei socialisti); per cui, consapevoli della fermezza della sinistra de~ocratica di fronte a ogni loro lusinga, denunciano il cc deserto »; e si volgo110, per ottenere l'ansiosamente auspicato cc allargamento dello scl1ieramento meridionalistico, alla esigenza di una giusta politica verso im1Jortanti frazioni del movimento cattolico e anche verso quelle masse popolari ancora influenzate dai partiti di destra ». Le prime non ci sembra che possano recare altro conforto al cc meridionalismo di complemento » che la possibilità di imporre al Paese-Sera la direzione di un Melloni, tanto più screditato quanto più zelante. Le seconde possono fornire qualche aliquota di elettorato, a compenso di quelle politicamente più mature che dal comunismo si allontanano. Nulla ne può venire per un effettivo rilancio del frontismo e del cc meridionalismo di complemento ». Nè, ai fini di questo rilancio, può valere il grido di allarme gettato da Gerardo Chiaromonte sul Contemporaneo dell'8 dicembre ed echeggiato da qualche intervento dei caporali di Amendola al Congresso di Roma. Il Cl1iaromonte ha preso occasione per suonare tale allarme dal Congresso della D.C. e dal Convegno della Confindustria: silenzioso l'uno sui problemi della })Olitica meridjonalistica, ambiguo l'altro, se non addirittura avverso. Questa ambiguità, o avversione, degli industriali sarebbe dovuta, secondo Il Contemporaneo) all'intervento cc attivo ed aggressivo» del grande monopolio e del capitale finanziario, facilitato dall'indebolimento della iniziativa frontista e secondato dal silenzio dei democristiani. La questione è assai più complessa: un certo discorso sui nuovi atteggiamenti confindustriali lo abbiamo tenuto nel numero precedente di Nord e Sud; e allora avemmo anche occasione di accennare alla D.C., alla vigorosa replica che il suo organo ufficiale aveva pubblicato nei confronti del Convegno di Sorrento, una replica cui però fanno contrasto l'incertezza del governo e del partito, la timidezza del rilancio della Cassa, il silenzio del Congresso di Trento. Non è questa la sede per riprendere e allargare quel discorso che pure riprenderemo e allargheremo. Quel che qui ci interessa di rilevare è che i comunisti cercano di cogliere l'occasione del cc fronte dei monopoli » per rilanciare il cc meridionalismo di complemento », per paralizzare i socia- [62] BiblotecaGino Bianco
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