dilagare del sottogoverno - aveva ben resistito alle lusinghe della sinistra totalitaria; e aveva costituito il principale argine, sottile ma tenace, che, se non aveva potuto infrenare l'offiensiva comunista sul 'piano elettorale, l'aveva imbrigliata sul piano politjco. E così abbiamo poi sempre sostenuto, dopo la destalinizzazione e dopo il 27 maggio, che le grosse difficoltà con cui si confronta ora il P.C.I., sono aggravate, non determinate, dalle vicende sovietiche; perchè in gran parte esse derivano e si alimentano da cc fatti autonomi della classe operaia italiana, della storia degli ultimi dieci an11i »; per cui il P.C.I. veniva a trovarsi fin dal '53 tra la Scilli dell'immobilità e la Cariddi dell'isolamento. L'una e l'altro, immobilità e isolamento, sono ora del tutto palesi ed evidenti, altrettanto percepibili dall'occhio nudo dell'elettore di quanto lo fossero nel '54 dalla lent~ del critico politico. Naturalmente i comunisti oggi, ~·ericonoscono il fatto (la crisi), si preoccupano di falsificare le cause (immobilità e isolamento). In questo senso (alme110 per quanto rigt1arda le attuali vicende dell'impegno di penetrazione e di diffusione organizzativa e politica nel Mezzogiorno, impegno che rappresentava l'orgoglio sia di Togliatti che degli Amendola e Alicata) sono molto indicativi la discussione e i risultati di questa ultima riunione del Comitato nazionale per la rinascita del Mezzogiorno. Era da un anno che il Comitato 110n tenev.a riu.nioni; e in autunno si è riunito quando ancora non era fiorita in Polonia cc la primavera in ottobre »; e naturalmente non erano nemmeno ancora entrati in scena i carri armati di Budapest. Eppure, a leggere i vari interventi, si sente già il logoramento ulteriore che hanno subito in quest'anno le tecniche e le tattiche di questi insta11cabili alchimisti delle formule frontiste. Si rifletta appunto sugli interventi di Giorgio Amendola e Mario Alicata: essi si trovano a fronteggiare cc l'accusa di strumentalismo, come quella di doppiezza », mossa dai socialisti, sia pure in sordina; la respingono con espressioni di nervosa insofferenza e la rovesciano con banali sofismi: cc vi è stata, sopratutto, una debolezza politica, determinata anche dal fatto che si è venuta verificando, per la prima volta da molti anni, una certa diversità di valutazione della situazione fra noi ed i compagni socialisti »; e vi è stata sopratutto la generosa, cc difficile battaglia » condotta dai comunisti per superare anche la << tradizionale indifferenza del movimento socialista italiano nei confronti della questione meridionale ». Se si pensa ai tempi di Salvemini questa ultima considerazione, della « tradizionale indifferenza » socialista, può suggerire una valutazione politica; ma per questi dieci anni il discorso è molto più complesso e non si può certo contrapporre, alla cc tradizionale indifferenza » dei socialisti, il cc meridionalismo di complemento » dei comunisti. Se un torto grave è imputabile ai socialisti questo è quello di essersi fatti attrarre nell'orbita del « meridionalismo di complemento » dei comunisti; ed alla « tradizionale indifferenza » [60] BiblotecaGino Biànco
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